Lo Shiatsu ha oggi conquistato un meritato posto fra gli interventi naturali non invasivi, utili per recuperare o custodire il benessere fisico e psichico. In effetti sono oramai noti i risultati che questa relativamente nuova disciplina ottiene nel campo della salute e della prevenzione. Tuttavia ben altre sono le finalità e le possibilità che questo approccio, realmente olistico, può fornire. Oggi si pone una grande importanza sulla risoluzione sintomatica dei vari problemi che affliggono l’uomo ed il suo cammino in questo mondo. Si pensa generalmente che, nato per esser sano e felice, l’essere umano debba far di tutto per riconquistare questo stato, quando viene compromesso, per poter dedicare nuovamente le sue energie a quello che considera il suo principale cammino di vita. Il concetto di ‘terapia’ sembra infatti esser quasi solo pertinente alla ‘risoluzione di un sintomo’ e si pone per questo una enorme importanza a tutte le manifestazioni terapeutiche esterne che si dimostrino valide per raggiungere tale obiettivo. E qui si verifica lo scarto principale responsabile del fatto che, quando anche una terapia ha funzionato in questo senso, il problema prima o poi si manifesta nuovamente. Quando l’interesse terapeutico è unicamente rivolto a cambiare dei sintomi, a cambia realmente. Se non cambiano le ‘radici’ del sintomo, la sofferenza permane o, quanto meno, si ripresenta. E se anche alcune tecniche, come lo Shiatsu in questo caso, aiutano a risolvere la “superficie” del problema, non possono essere valorizzate appieno perché vengono in genere considerate alla luce di una visione troppo parziale. In realtà, il manifestarsi di qualsiasi sintomo o dolore del corpo, di sofferenze, preoccupazioni, delusioni, non è che un messaggio che la vita ci offre. Pertanto, accettarlo e valorizzarlo, significa ascoltare il tentativo di comunicazione che la vita stessa mette in atto. ‘Tappare la bocca’ alla vita che ci parla, oltre che le nostre orecchie, non può dunque che peggiorare la situazione. Lo Shiatsu, proprio perché si basa sulla millenaria concezione energetica orientale, ha la possibilità di guidare il paziente in un percorso di ‘comprensione’ – e non di ‘soppressione’ – dello squilibrio. In altre parole il sintomo ‘demotivandosi’ si ritira, in quanto il messaggio è stato compreso. Cambiare un sintomo e cambiare la condizione che lo genera sono cose ben diverse. Assenza di dolore (o di problema) non significa guarigione. A volte, anzi, è proprio il contrario. Possiamo intendere migliorata la condizione umana solo quando il modo di vedere, di pensare, di sentire e di vivere saranno migliorati e, dove necessario, corretti. Lo Shiatsu, come anche altre forme terapeutiche che considerino valido questo approccio, possono costituire una leva importantissima per risvegliare in ognuno ‘contatto, coscienza e consapevolezza’ nel proprio cammino di ‘Guarigione’. Loredana Filippi