Il pericolo transgenico per l’ambiente, i cibi, gli uomini, è una questione di importanza mondiale… Al Social Forum di Firenze lo scorso novembre abbiamo ospitato Vandana Shiva per un convegno. Il suo è davvero un messaggio universale. Mi ha detto “Ciò che dobbiamo difendere è ogni essere vivente. Per la mia religione, l’Induismo, uomini, animali e piante sono tutti importanti. Abbiamo centinaia di divinità. Sono tutti gli esseri del mondo”. Ha raccontato come i contadini indiani, nei momenti di carestia o di guerra, sono capaci di farsi morire di fame ma non toccano mai la riserva delle sementi, custodita come un tesoro, una reliquia: la vita che si tramanda alle generazioni future. Un bell’insegnamento per le multinazionali che considerano la risorsa genetica come un bene da accaparrarsi, da cui trarre profitto… Una delegazione di canadesi ci ha raccontato cose drammatiche. Il “terzo mondo” è anche in America, in Europa… ci sono categorie così penalizzate dalla visione mercantile, che impone regole antidemocratiche… Sono molte le situazioni drammatiche di piccoli contadini, in tutto il mondo. Anche in USA: la Family Farm Coalition, il sindacato dei piccoli agricoltori, fa battaglie fantastiche sugli OGM. Naturalmente sono zittiti dai mezzi di informazione, ma chi riesce a leggere le loro storie attraverso Internet si può rendere conto di come molti diritti oggi vengano calpestati, in ogni parte del mondo. Esiste un’opposizione agli OGM coordinata e collegata con le stesse realtà all’estero (per esempio, hai citato Vandana Shiva, che dirige il college internazionale Bija Vidyapeeth) oppure ognuno, qui da noi, predica un po’ dal suo “giardinetto di casa”? Il collegamento tra le organizzazioni non è buono, un po’ per il nostro individualismo, un po’ per le caratteristiche dei temi che trattiamo. Da parte mia, in Italia abbiamo fatto tutto il possibile. Nel ’97, per opporci a una Direttiva sul biotech, in Parlamento Europeo s’era creato un gruppo di pressione internazionale. Nel ’98 abbiamo concertato, tra Italia e Olanda, un ricorso congiunto contro i brevetti sulle cose viventi. Abbiamo ripreso in mano risultati di vittorie e documenti: noi traducevamo per loro e loro per noi. Ci siamo aiutati a vicenda, e abbiamo ottenuto il ricorso. Credi etichettare i cibi transgenici basterà a darci sufficienti garanzie? Oppure la moratoria contro gli OGM dovrebbe continuare? Il prosieguo della moratoria è essenziale. Ma possiamo andare oltre, per affrontare a un livello più alto l’invasione dei cibi transgenici. Con due strumenti. Bisogna abolire l possibilità di brevettare gli esseri viventi, batteri, piante, animali transgenici. E responsabilità civile – che va di pari passo con etichettatura e tracciabilità. Ritengo importante l’etichettatura, perché altrimenti non potremmo dare la colpa a nessuno dell’inquinamento e delle contaminazioni che portano con sé. Cosa può fare ognuno di noi? Può fare la differenza? La prima cosa è cercare un’informazione migliore. Giornali e tv danno solo alcune informazioni. Le altre si trovano tramite un certo tipo di stampa alternativa, internazionale, siti e portali Internet come il vostro. Ho la sensazione che anche la radio sia un mezzo d’informazione intelligente e interessante. Così ci possiamo formare un’opinione. Poi, acquisire un nuovo concetto di risparmio. L’attuale stile di vita è una delle cause maggiori di danno all’ambiente, questo consumismo scatenato che imperversa… perché sprecare tutto? Facendo la spesa: il più possibile biologico. E infine io chiederei di più. Un impegno. Si può dedicare una giornata ogni tanto a un’organizzazione di volontariato. Un po’ di denaro. Qualcosa di più si deve fare. Siamo una categoria privilegiata, ma non possiamo condurre una vita tranquilla. Ma… si può conciliare il concetto di risparmio con il biologico, che al momento dell’acquisto è più costoso? Purtroppo è vero. Ma sempre più persone scelgono il biologico, sempre meno sarà “da ricchi”. Va anche ricordato che la famiglia media una volta spendeva il 40% del suo reddito per l’alimentazione. Oggi spende il 10%. Perché non riequilibrare la spesa? E comunque forse conviene investire in salute, spendere un po’ di più ora, prima di essere costretti. Qual è stato il tuo primo gesto da coordinatrice di un movimento di opinione? E, in fondo, perché fai ciò che fai? Sono partita per difendere gli esseri più martirizzati e indifesi con il “Fondo Imperatrice Nuda” contro la sperimentazione sugli animali, nell’89. Man mano il tema è cresciuto. Non si possono difendere gli animali da laboratorio senza difendere l’uomo. E non si può difendere l’uomo dalla medicina fasulla senza contestare questa visione errata che considera l’essere vivente come una macchina. Opporsi all’arroganza delle multinazionali, agli OGM, alla brevettazione, alla manipolazione genetica va di pari passo con l’affermare i diritti non solo dell’uomo, ma di ogni essere vivente.