Al Teatro Dal Verme di Milano è ripresa la rassegna Music Club, curata da Enzo Gentile. Per il primo appuntamento di quest’anno, il terzo dal suo esordio, è stata invitata un’ospite speciale: Joanna Newsom, la giovane musicista californiana che in pochi anni si è guadagnata fama e successo nel panorama folk americano. Joanna è tornata a Milano a distanza di pochi anni da quando si esibì nella più stretta e limitante Casa 139. In un teatro gremito e impaziente, alle 21:15 si sono spente le luci ed è entrato Alasdair Roberts, spalla della serata. Il folksinger scozzese è salito dal solo sul palco e ha scaldato gli umori con abile fingerpicking e voce da troubadour – una mezz’ora di deliziosa attesa. Pochi minuti di pausa e verso le 22 Joanna Newsom è entrata in scena, bellissima e raggiante, indossando tacchi alti e un arioso vestito a scacchi bianchi e neri; con lei, sul palco, i collaboratori Ryan Francesconi, polistrumentista talentoso, e Neal Morgan, percussionista di formazione classica. La musicista ha raggiunto la sua imponente arpa e ha testato velocemente l’accordatura. «I’ve got new strings», ha detto un po’ imbarazzata, quindi ha piegato lo strumento verso di sé e ha intonato Bridges And Balloons (dal suo primo album The Milk-Eyed Mender). A fine canzone sono saliti sul palco altri tre musicisti, due violiniste e un trombonista, mentre il pubblico è esploso in un lungo, fragoroso applauso. Musica melodiosa e delicata ha investito l’atmosfera del teatro, la voce ammaliante di Joanna ha rapito e inebriato. È stata una successione di tutti i migliori pezzi dell’ultimo disco Have One On Me. Memorabili sono state le esibizioni di Easy, In California e Good Intentions Paving Company, conclusa con un mirabolante assolo del trombonista, e tranne che per una pausa per accordare seriamente l’arpa il concerto è trascorso con grazia e leggerezza. L’ultima canzone prima del bis è stata Monkey & Bear, fra le poche non tratte dall’ultimo disco (le altre erano Cosmia e una inedita), quindi il gruppo è uscito di scena. Appena pochi istanti, coperti dagli applausi roboanti di un pubblico galvanizzato, e Joanna è tornata sorridente sul palco per un’ultima, commuovente Baby Birch. La speranza, adesso, è di rivederla al più presto, per riudire ancora il suo canto da sirena e gli slanci emotivi della sua sorprendente musica. Antonio Garosi