“Dottore ho mal di schiena.” Proviamo ad allargare il nostro sguardo. La colonna è il luogo della verticalità umana, percorsa da quella stessa forza (incorporata nelle strutture ossee, cartilaginee, neuro-vascolari e muscolari) che spinge gli alberi verso l’alto. Alberi appunto, descritti dalle diverse tradizioni della filosofia perenne. L’Albero della Vita, secondo la Cabala, rappresenta il cosmo ma anche il corpo umano: la testa (Emanazione), il tronco (la Creazione) il ventre (la Formazione), le gambe e i piedi (il Regno). Il Livre de Bahir, il più antico testo cabalistico conosciuto, infatti recita: “Tutte le potenze divine formano, come l’albero, una successione di anelli concentrici”. L’Albero Mistico, secondo la tradizione ermetica, racchiude in Sé il simbolismo sessuale maschile e femminile. La Pianta Celeste di Platone, luogo di manifestazione della divinità. L’Albero di Luce, percorso dai poteri femminili della creazione, associati alla madre terra e al cosmo, il padre che si rigenera incessantemente. Così come l’albero unisce il cielo alla terra, il sacro al profano, il visibile all’invisibile… e congiunge quindi i tre mondi: di Dio, dell’uomo e dell’Universo, allo stesso modo la colonna è percorsa dal nostro anelito a cogliere l’origine delle cose, dallo slancio creativo verso la presentazione di sé, “a raccogliere ciò che emerge – come dice Paul Klee – e a trasmetterlo oltre”. Colonna come centro dell’essere, “attimo eterno”, percorsa dal serpente Kundalini degli yogi, attraverso i chakra, sistemi organizzati di materia-energia-coscienza. “Perla dell’inizio” sorretta dall’axis mundi, l’asse cosmico direttrice dell’ascesa ai cieli dei santi e maestri illuminati di ogni tempo o più semplicemente, del quotidiano viaggio iniziatico di ogni donna e di ogni uomo di buona volontà verso se stesso. “Dottore, ho le potenze divine in subbuglio”. “Prova a fare questa pratica“: Preparazione del corpo-mente Posizione eretta, piedi ben piantati, ginocchia piegate contatto con la forza della madre terra. Il respiro va e viene, circolare, rotondo, contatto con la forza di padre cielo. Cielo e terra si incontrano dentro te. Il corpo, pesante, scende, il respiro, leggero, sale. Porta l’osservazione e il respiro alla nuca, muovi il collo lentamente come per dire sì. Come una cascata il movimento di estensione e flessione procede coinvolgendo una vertebra dopo l’altra, portando con sé spalle, braccia, petto, poi la zona dorsale e quella lombare. Ti fletti completamente in avanti e ti estendi completamente indietro più volte, lasciando uscire un suono che va fino al centro della terra e fino al centro dell’universo. Poi ritorni lentamente nel tuo centro, allineato sulla colonna. Resti e assisti all’incontro tra il cielo e la terra in te. Il flusso che scende porta le tensioni verso terra, il flusso che sale ti nutre, diffondendo in tutto il corpo. Concludi con un ringraziamento. Pierluigi Lattuada direttore clinico di LifeGate Clinica Olistica Pubblicato su MAGAZINE N.20 settembre-ottobre 04