Ricordiamoli ogni giorno, perché vengano liberati al più presto e non si ripeta la tragica fine di quanti sono stati rapiti in vari paesi senza più tornare. Sono cooperanti, lavoratori, attivisti. L’ultimo è Franco Lamolinara, ingegnere di 48 anni, preso in ostaggio il 12 maggio 2011 in Nigeria e ucciso il 9 marzo scorso. E altri di cui si sono perse le tracce. Il rapimento della giovane cooperante Rossella Urru è il più seguito dai media: catturata in Algeria nel mese di ottobre, i primi giorni di marzo si è sparsa la notizia della sua liberazione, ma poi è stata smentita. Il ricordo va anche a Maria Sandra Mariani, sequestrata il 2 febbraio 2011 nel deserto del Sahara. Ma la lista, purtroppo, continua. Con i sei italiani a bordo del mercantile Enrico Levoli assaltato dai pirati al largo delle coste dell’Oman il 27 dicembre 2011, e anche con Giovanni Lo Porto, il siciliano catturato in Pakistan da un gruppo di talebani, e con Paolo Bosusco, rapito lo scorso 14 marzo, nella foresta dello Stato indiano dell’Orissa da un gruppo di guerriglieri. Queste persone sono lontane da tutto, cosa ne è di loro? Molte le emozioni per la loro profonda sofferenza, dolce potersi connettere con il loro cuore per dar loro la forza necessaria a comprendere una tragedia così disumana e non meritata. Una realtà da capire per affrontarla e accettarla. Per continuare a resistere, per sopravvivere. Spero che un’energia spirituale colmi di pace i loro pensieri affinché non perdano la speranza di ritornare a casa. Li aspettiamo.