Lo psicoterapeuta transpersonale si sente più vicino alla visione animista piuttosto che alla visione scientista dell’uomo razionale. Il primo è simile a un “uomo di medicina” che ricerca, nell’atteggiamento sacro di tutto ciò che è vivo, la forza e l’umiltà necessarie per ampliare la propria coscienza e accedere al mondo degli spiriti e delle divinità naturali. Mentre il secondo si sente depositario della conoscenza, che persegue la separazione tra fede e ragione, natura e cultura. La visione transpersonale si riconosce più nell’atteggiamento pre-morale ed estatico dello sciamano, che ricerca nell’esperienza interiore la forza e la saggezza necessarie per condividere la sofferenza dell’altro, entrare nel suo mondo e comprenderlo, piuttosto che nell’atteggiamento colto e distaccato del professionista che persegue la comprensione dell’individuo dall’esterno, senza coinvolgersi con i “problemi del paziente”. Di conseguenza la psicoterapia transpersonale raccoglie l’eredità della tribù che, di fronte al disagio del singolo, si interroga, riconoscendolo come un segno, monito ed insegnamento per tutta la comunità. Invita pertanto tutto il gruppo a prendersi in carico il “paziente”, a partecipare ai rituali di guarigione e a considerare l’evento come una possibilità evolutiva per ciascun membro. Lo “scienziato transpersonale” sa quanto lo sciamano ha da insegnargli sulle dimensioni sociali della malattia e sulla padronanza degli stati di coscienza. E’ disposto a riconoscere come questi abbia da sempre praticato le metodiche basilari delle moderne psicoterapie quali: le terapie di gruppo, lo psicodramma, l’analisi dei sogni, l’ipnosi, l’immaginazione guidata, la danzaterapia, la terapie psichedelica, utilizzando le stesse come strumento per favorire l’integrazione dell’individuo in una dimensione transpersonale. Condivide con lo sciamano la consapevolezza che ogni processo di guarigione sia un’occasione per favorire la reintegrazione del paziente nell’ordine cosmico, ed ogni atto terapeutico una possibilità per ricostruire, attraverso il superamento dei problemi personali, il mito collettivo condiviso dall’ambiente sociale nel quale vive. Lo psicoterapeuta transpersonale, in definitiva, opera per il recupero dell’arcaico ruolo dello sciamano di artefice della trasformazione delle coscienze e del benessere sociale, arricchendolo con alcuni millenni di storia e alcuni secoli di scienza. Pierluigi Lattuada medico, psicoterapeuta