A livello globale, il cibo sprecato equivale a un miliardo di pasti al giorno, mentre sono 783 milioni le persone che soffrono la fame.
Dieta mediterranea, patrimonio di tutti
La dieta mediterranea è un insieme di competenze, conoscenze, pratiche e tradizioni che vanno dal paesaggio alla tavola,
La decisione è stata raggiunta all’unanimità martedì 16 novembre dal comitato intergovernativo dell’Unesco riunitosi a Nairobi, Kenya. Il riconoscimento è stato dedicato al sindaco di Pollica Angelo Vassallo, recentemente scomparso per mano della camorra, per aver collaborato con il ministero delle Politiche agricole alla candidatura della dieta mediterranea in sede Unesco.
Nella decisione si legge che “la dieta mediterranea è un insieme di competenze, conoscenze, pratiche e tradizioni che vanno dal paesaggio alla tavola, tra cui la coltivazione, la raccolta, la pesca, la conservazione, la trasformazione, la preparazione e, in particolare, il consumo di cibo”.
Ma cos’è in concreto la dieta mediterranea? Quali sono le sue virtù salutari?
La “vera” dieta mediterranea, quella più ricca di principi attivi benefici, è quella ispirata dai nostri nonni
contadini: un regime alimentare ricco di fibre, legumi e cereali integrali, con un consumo contenuto
di carne rossa e insaccati e una preferenza per il pesce, meglio se azzurro. I condimenti della dieta mediterranea sono le tante erbe aromatiche, appunto, mediterranee, che consentono di ridurre l’utilizzo del sale. E poi un buon olio extravergine d’oliva, ricchissimo di antiossidanti. E alla base tanta verdura fresca e frutta rigorosamente di stagione (sia fresca che secca).
Secondo Coldiretti, dai dati pubblicati sul British Medical Journal e analizzati dal team di Francesco Sofi, nutrizionista
dell’Università di Firenze, emerge che la dieta mediterranea riduce del 13 per cento l’incidenza del Parkinson e dell’Alzheimer, del 9 per cento quella dei problemi vascolari e del 6 per cento quella del cancro.
Ma uno studio della FAO – prosegue Coldiretti – ha dimostrato che negli ultimi decenni la dieta mediterranea è stata abbandonata e dal 1962 al 2002, in quindici paesi europei esaminati, l’apporto calorico giornaliero è aumentato di
circa il 20 per cento, passando da 2960 kcal a 3340 kcal. E in Grecia, Spagna, Portogallo, Cipro, Malta e Italia l’apporto calorico giornaliero è aumentato addirittura del 30 per cento, con effetti sul piano dell’obesità e della salute.
La speranza, quindi, è che il premio possa servire da stimolo per riportare sul piatto degli europei la dieta mediterrane più autentica, quella fatta di piatti semplici, genuini (come i piatti unici della tradizione italiana) con ingredienti freschi e d stagione, ricchi di sostanze protettive per la salute.
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