In Sardegna il referendum consultivo è stato un successo. Il 97 per cento dei votanti ha risposto “SI” alla domanda: “Sei contrario all’installazione in Sardegna di centrali nucleari e di siti per lo stoccaggio di scorie radioattive da esse residuate o preesistenti?“. A votare è andato il 59 per cento dei sardi aventi diritto. A differenza del referendum nazionale del 12 e 13 giugno che è abrogativo, ovvero vuole abolire la legge sul ritorno dell’atomo in Italia, quello tenutosi in Sardegna è stato consultivo. Cioè la Regione si è sentita in dovere di chiedere il parere ai suoi cittadini per avere una carta in più davanti al governo nel caso in cui l’isola venisse designata come regione idonea a ospitare centrali e scorie. Ma le notizie positive non finiscono qui. In Sardegna solo il 25 per cento dei cittadini era chiamato a votare anche per le elezioni amministrative. Ma al referendum ha votato il 34 per cento in più. Un buon segnale in vista del referendum nazionale.