Contro la legge bavaglio. LifeGate Radio ha sempre operato in ambiti informativi che spaziano dall’ecosostenibilità all’innovazione, dalla musica alla cultura, per delineare un nuovo stile di vita, promuovere un nuovo modello economico e un linguaggio diverso, non urlato, aggressivo, invadente. Abbiamo scelto di lasciare ad altre testate la cronaca, la politica, la polemica, la stretta attualità. Il clima suscitato dalla proposta in discussione in Parlamento avvelena però tutti. E’ stata chiamata “legge-bavaglio” la misura che da molti è stata interpretata come una limitazione della libertà di stampa. In molti settori nevralgici della vita sociale italiana ha suscitato preoccupazioni: oltre ai giornalisti, magistrati, opinionisti, esperti di comunicazione e, da ultimi, il WWF e il Garante della Privacy. Se provocherà un danno all’esercizio della professione giornalistica, lo provocherà anche al diritto degli ascoltatori, dei lettori, dei navigatori, degli utenti dei social network di essere cittadini del proprio Paese. Per la prima volta nella storia costituzionale italiana, inoltre, la responsabilità per la pubblicazione delle notizie – e le relative sanzioni – virerebbe dal direttore responsabile verso l’editore. Una linea che si discosta dal volere dei Costituenti, ribadito nella legge fondamentale della Stampa, e che potrebbe essere interpretata come uno spostamento intimidatorio del mirino. L’interesse all’informazione Gli studenti di giornalismo devono imparare a memoria la sentenza 105/1972 della Corte Costituzionale, che identifica “un interesse generale all’informazione – indirettamente protetto dall’articolo 21 della Costituzione – e questo interesse implica, in un regime di libera democrazia, pluralità di fonti di informazione, libero accesso alle medesime, assenza di ingiustificati ostacoli legali, anche temporanei, alla circolazione delle notizie e delle idee”. L’invito a rileggerla è aperto a tutti.