Allora quali sono i nuovi argomenti per opporsi agli Ogm? Il dibattito sul transgenico non è più solo emotivo. È arrivato il momento di collaborare con gli scienziati. Abbiamo prove a nostro sostegno molto convincenti. Conosciamo i rischi e vediamo che i dati scientifici ci dicono che l’agricoltura ecosostenibile porta vantaggi certi. Dov’è allora il vero futuro dell’agricoltura del nostro pianeta? A cosa possiamo arrivare collaborando con gli scienziati? Con l’Institute for Science in Society domenica abbiamo inaugurato il sito dell’Independent Science Panel, www.indsp.org. Pubblichiamo dossier sugli Ogm (l’ultimo, di 120 pagine) e abbiamo il periodico “Science in Society”, l’unica pubblicazione scientifica radicale presente nel mondo. Quando Pusztai e Ewen pubblicarono la prima ricerca scientifica sulla pericolosità degli Ogm, furono licenziati. Se sei un vero scienziato, di fronte a dei risultati che dicono che il cibo Ogm non è cancro, ma può portare a stadi preliminari o all’insorgenza del tumore, ne parli anche prima di pubblicare il tuo lavoro su una rivista scientifica. Quindi gli Ogm sono davvero pericolosi? Ancora abbiamo poche ricerche. Una cosa è certa. Creek e Watson, gli scopritori del Dna, hanno visto giusto, con l’idea della doppia elica. Ma si sono sbagliati nell’ipotizzare il dogma centrale della biologia molecolare: Dna / Rna / proteine che danno le caratteristiche all’organismo. Se così fosse, l’ingegneria genetica non sbaglierebbe mai. Ora, invece, si sta svilippando la nuova genetica: il Dna è in continua e dinamica connessione con una rete genetica, con il metabolismo, con l’ambiente interno ed esterno. Questo approccio olistico ed ecologico, ci dice che non possiamo trascurare l’ambiente, gli altri tratti genici o dimenticare la fisiologia degli esseri viventi. Tutti gli elementi sono interconnessi. L’unico modo per assicurare la vita, la stabilità dei genomi, è tramite un ambiente bilanciato, equilibrato, sano. L’ingegneria genetica classica invece provoca una serie di corti circuiti nell’evoluzione. Con quali rischi? Tutti gli organismi hanno meccanismi per espellere, inattivare o sbarazzarsi di materiale genetico estraneo… Perciò per introdurlo si usa un virus vettore, il cawliflower mosaic virus: è aggressivo, salta nei geni, può scatenare un tumore, incentiva la ricombinazione e la creazione di nuovi batteri. E materiale transgenico viene continuamente immesso nell’ambiente… Su “New Scientist” del gennaio 2001 un ricercatore australiano dichiara: “Un virus ingegnerizzato ci porta a un passo dall’arma biologica finale. Il biotech ha partorito una brutta sorpresa. La prossima, potrebbe essere catastrofica”. L’ultima parola non può essere “catastrofica”… Il Dna suona una musica. Quando metti un po’ di Dna transgenico non parla lo stesso linguaggio. Stona. In natura non c’è spazio per la disarmonia. Le stonature sono destinate a scomparire. Anche grazie ai movimenti d’opinione internazionali. Abbiamo molte energie e non andranno perse. Noi ci apriamo l’un l’altro, comunichiamo l’un l’altro. E’ una battaglia per una differente visione della vita. Che cosa ti ispira? L’idea olistica, che parte dalla stessa visione delle culture più lontane. Riscopriamole. È importante, dobbiamo stare uniti. Scienziati, agricoltori, cittadini. Dobiamo rimanere tutti uniti.