La ricerca svela pregi e virtù del principio attivo, la glicirrizina, contenuto nella radice di liquirizia. Studiosi dell’Università di Rotterdam hanno somministrato la glicirrizina 3-6 volte la settimana per un mese a un campione di 59 pazienti. I risultati sono stati la diminuzione del tasso di transaminasi, valore che indica lo stato di sofferenza epatica, del 26 per cento nel gruppo trattato tre volte alla settimana e del 47 per cento in quello sottoposto a sei somministrazioni. Solo nel 10-20 per cento dei casi i valori erano al di sotto della soglia di rilevabilità.