Le migliori mostre d’arte del 2020: un’agenda dei must da non perdere in Italia e in Europa

“L’arte è la creazione di una magia suggestiva…”, diceva Baudelaire e per farne esperienza, ecco un calendario di interessanti mostre nelle città italiane ma anche a Londra, Parigi e Madrid.

L’arte come creatrice di magia: la definizione di Charles Baudelaire restituisce bene il grande potere e l’importanza che ogni forma d’arte ha nella società e nella vita di ognuno di noi. Visitare le mostre può essere un modo di rilassarsi, apprendere e anche divertirsi e per questo proponiamo un possibile calendario di appuntamenti che vanno dalla pittura alla fotografia, dal cinema all’archeologia. Esposizioni che diventano anche opportunità per andare alla scoperta delle belle città italiane e di alcune capitali europee. I nostri consigli per 12 mesi di bellezza e suggestioni.

Letizia Battaglia: sino all’8 marzo 2020 ai Magazzini fotografici, Napoli

Una fotografa, una giornalista e una donna che ammiriamo molto e che consigliamo spesso di seguire: Letizia Battaglia è in mostra ai Magazzini fotografici di Napoli mentre è ancora esposta anche a Milano, a Palazzo Reale (fino al 19 gennaio 2020), due occasioni quindi per ammirare scatti di qualità ma soprattutto per approfondire la storia politico-culturale di una fetta d’Italia segnata dalla mafia ma non solo.

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Letizia ha infatti personalmente scelto dal suo archivio di stampe vintage una selezione di scatti che rappresentano uno spaccato della sua ricerca fotografica. La mostra è esclusivamente ideata per portare a Napoli foto storiche, giornalistiche, ritratti che raccontano gli anni di una Palermo difficile, con lo sguardo intimo, profondo ed emozionato di una fotografa in grado di documentare gli effetti dell’azione della mafia sulla società ma anche di cogliere le radicate problematiche della condizione femminile, attraverso gli sguardi delle donne e delle bambine da lei ritratte. Per chi ama il fotogiornalismo.

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Letizia Battaglia Bambini, festa dei morti © Letizia Battaglia

C’era una volta Sergio Leone: sino al 3 maggio 2020 al Museo dell’Ara Pacis, Roma

Le mostre raccontano ogni forma d’arte, quindi anche il cinema e in Italia, uno dei massimi esponenti del mondo cinematografico, è certamente Sergio Leone che, a 30 anni dalla morte e a 90 dalla sua nascita, viene celebrato a Roma all’Ara Pacis con quest’esposizione. Il percorso proposto racconta l’universo sconfinato del regista che affonda le radici nella sua stessa tradizione familiare: infatti, forse non tutti sanno che il padre, regista nell’epoca d’oro del muto italiano, sceglierà lo pseudonimo di Roberto Roberti, e a lui Sergio strizzerà l’occhio firmando a sua volta Per un pugno di dollari con lo pseudonimo anglofono di Bob Robertson. Una delle tanta curiosità che si possono scoprire visitando questa mostra che ci porta dentro la vita e la carriera di un mito assoluto.

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Sergio Leone sul set di Giù la testa © Angelo Novi

Memoria e passione. Da Capa a Ghirri. Capolavori dalla Collezione Bertero: dal 20 febbraio al 10 maggio 2020 a Camera – Centro italiano per la fotografia, Torino

La mostra al Centro italiano per la fotografia racconta il nostro passato e le radici del nostro presente, oltre all’evoluzione della fotografia italiana e internazionale di un intero trentennio attraverso le storie e i racconti celati nelle immagini più significative della Collezione Bertero, raccolta unica in Italia per originalità dell’impostazione e qualità delle fotografie presenti. Tra le oltre duemila immagini che compongono la collezione, i curatori ne hanno scelte più di duecento, realizzate da circa cinquanta autori provenienti da tutto il mondo: tra i tanti, spiccano i nomi di Bruno Barbey, Gabriele Basilico, Gianni Berengo Gardin, Robert Capa, Lisetta Carmi, Henri Cartier-Bresson, Mario Cattaneo, Carla Cerati, Mario Cresci, Mario De Biasi, Mario Dondero, Alfred Eisenstaedt, Luigi Ghirri, Mario Giacomelli, Jan Groover, Mimmo Jodice, William Klein, Herbert List, Duane Michals, Ugo Mulas, Ruth Orkin, Federico Patellani, Ferdinando Scianna, Franco Vimercati e Michele Zaza. Insomma: tutto il meglio di quest’arte in un’unica grande mostra necessaria.

Etruschi. Viaggio nella terra dei Rasna: sino al 24 maggio 2020 al Museo civico Archeologico, Bologna

Per gli appassionati di archeologia si tratta di un appuntamento imperdibile: la mostra Etruschi. Viaggio nelle terre dei Rasna aperta dal 7 dicembre 2019 al 24 maggio 2020, conduce i visitatori in un itinerario attraverso le terre degli Etruschi e mostra come non esista una sola Etruria, ma molteplici territori che hanno dato esiti di insediamento, urbanizzazione, gestione e modello economico differenti nello spazio e nel tempo, tutti però sotto l’egida di una sola cultura, quella etrusca. Si tratta di un ambizioso progetto espositivo dedicato alla civiltà etrusca, in cui saranno riuniti circa 1400 oggetti provenienti da 60 musei ed enti italiani e internazionali in dialogo con la ricchissima collezione etrusca del museo stesso. Un’occasione unica per di riscoprire gli Etruschi attraverso la loro meravigliosa arte.

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Testa femminile, forse una divinità, in bronzo su base in pietra Orvieto, Campo della Fiera, area del tempio A 490-480 a.C. Orvieto © Museo Archeologico Nazionale Polo Museale dell’Umbria

Raffaello: dal 3 marzo al 2 giugno 2020 alle Scuderie del Quirinale, Roma

Nel 2020 saranno trascorsi 500 anni dalla morte di Raffaello Sanzio, un maestro che sarà celebrato degnamente grazie in particolare a una mostra alle Scuderie del Quirinale di Roma di cui al momento si sa pochissimo ma che si preannuncia come un evento immancabile per chiunque ami il pittore simbolo del Rinascimento nato a Urbino. Dovrebbe essere visitabile dal 5 marzo al 14 giugno 2020, e sarà organizzata in collaborazione con gli Uffizi di Firenze, che forniranno il nucleo centrale delle opere. L’elenco non è ancora stato annunciato, ma i prestiti dal museo fiorentino comprenderanno l’autoritratto del 1504-06 (dipinto quando aveva poco più di 20 anni), una coppia di ritratti di Agnolo e Maddalena Doni (1504-07) e la «Madonna del cardellino» (1506 ca). L’arte senza tempo.

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Il San Sebastiano di Raffaello © Accademia Carrara di Bergamo

Donne nell’arte, da Tiziano a Boldini: dal 18 gennaio al 7 giugno 2020 a Palazzo Martinengo, Brescia

A Brescia il focus è sulla figura femminile grazie all’esposizione dedicata alla rappresentazione della donna nell’arte dal Cinquecento fino alla Belle Époque. Attraverso la selezione di un centinaio di opere provenienti da prestigiosi musei, pinacoteche e collezioni private, sarà possibile analizzare a trecentosessanta gradi l’affascinante tematica, con l’obbiettivo di dimostrare come la donna abbia da sempre avuto un ruolo centrale nella storia dell’arte italiana. Infatti, i più grandi pittori rinascimentali, barocchi e del XIX secolo, da Raffaello a Tiziano, da Caravaggio a Tiepolo, da Zandomeneghi a De Nittis fino a Boldini, hanno dedicato a nobildonne, aristocratiche e popolane memorabili ritratti, nei quali hanno fatto emergere la personalità, l’eleganza, il carattere, la sensualità e le più sottili sfumature del mondo femminile. Da visitare perché grazie alla collaborazione con la Fondazione Marcegaglia Onlus, tramite appositi pannelli di sala, sarà possibile approfondire alcuni tematiche di grande attualità sociale e mediatica quali le disparità tra uomini e donne, il lavoro femminile, le violenze domestiche, l’emarginazione sociale e le “quote rosa”.

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Giovanni Boldini, Calze nere © Collezione privata

Maria Lai: da marzo a giugno 2020 al Museo del Novecento, Milano

Anche di questa mostra sono poche ancora le notizie ma si svolgerà in primavera al Museo del Novecento che già quest’anno – per il centenario della nascita della lai – aveva dedicato all’artista sarda delle conferenze. Maria Lai, nata alla fine della prima Guerra mondiale, ha attraversato tutto il secolo ed è diventata un’esponente dell’arte relazionale che è insieme fortemente influenzata dalle sue origini sarde e dalla cultura dell’isola, ma anche profondamente moderna e all’avanguardia. Per conoscere al meglio le opere e la vita di questa signora dell’arte, si può visitare nel suo paese natale, Ulassai, La stazione dell’arteil museo di arte contemporanea che custodisce 150 delle sue opere. Un viaggio per scoprire un linguaggio artistico unico e inimitabile.

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Un’opera di Maria Lai esposta alla Biennale di Venezia del 2017 © Awakening/Getty Images

Tomás Saraceno: dal 22 febbraio al 19 luglio 2020 a Palazzo Strozzi, Firenze

La segnalazione di arte contemporanea ci porta Firenze a scoprire le opere di Tomás Saraceno, argentino, classe 1973, che possono essere definite come una ricerca continua tra arte, architettura, biologia, astrofisica e ingegneria. Le sue sculture sospese, i suoi progetti collettivi e le sue installazioni interattive propongono ed esplorano nuove forme sostenibili di vivere la realtà che ci circonda. La sua arte coinvolge il pubblico in esperienze immaginative e partecipative per ripensare collettivamente il modo in cui abitiamo il mondo, al di là di una prospettiva solo umana. Si tratta del suo più grande progetto mai realizzato in Italia, per il quale l’artista trasformerà Palazzo Strozzi in un nuovo spazio mettendo insieme sue celebri opere e una nuova grande produzione site specific. Per chi ama stupirsi e sperimentare.

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Tomás Saraceno Stillness in Motion – Cloud Cities, 2016 Installation view at San Francisco Museum of Modern Art (SFMOMA), USA  © Studio Tomás Saraceno, 2016

Tina Modotti e il Messico. Rivoluzione al femminile: dall’8 aprile al 30 agosto 2020 al Mudec Photo, Milano

Entrambe le mostre che vi proponiamo di visitare a Milano hanno come protagoniste donne artiste di grande valore che si sono espresse in discipline differenti apportando significativi contributi non solo nei loro ambiti, ma anche nella società. Al Mudec Photo, lo spazio del Museo delle culture dedicato alla fotografia, saranno esposti gli scatti di Tina Modotti, fotografa, attivista e attrice italiana, considerata una delle più grandi dell’inizio del XX secolo, figura importante e controversa anche del comunismo. Dalla nativa Udine al Messico rivoluzionario – dove morì -Tina Modotti ha dedicato la sua vita a due grandi passioni: l’arte e la rivoluzione. Quest’esposizione propone un affondo sulle avanguardie femminili del Messico nella prima metà del Novecento attraverso il lavoro di Tina Modotti e delle grandi protagoniste di quegli anni. Un evocativo racconto per immagini tra militanza politica, passione civile e impegno sociale nell’America Latina che dice molto di quelle terre.

L’impossibile Modigliani: dal 25 giugno 2020 al 10 gennaio 2021 al Quirinetta, Roma

Il 2020 sarà anche l’anno dedicato ad Amedeo Modigliani: 100 anni fa infatti morì il pittore toscano che ha lasciato un’impronta indelebile nella pittura italiana e internazionale. Per celebrarlo, è in programma a Roma una mostra-evento molto particolare che comprende oltre 100 capolavori esposti sfruttando le possibilità espressive della tecnologia, per un’esperienza immersiva. Un modo nuovo per ricordare l’attività dell’artista livornese, il tratto unico – nelle forme e nella luce – dei suoi dipinti e delle sue sculture, ma anche per permettere di approfondire la conoscenza della sua figura, rafforzando l’interesse del pubblico. Il titolo completo della mostra romana è L’impossibile Modigliani. L’artista italiano e l’arte africana. Simbolo, opere, tecnologia ed è stata organizzata in collaborazione con l’Istituto Amedeo Modigliani. Ricordiamo inoltre che proprio a Livorno, città natale di Modì, è ancora in programma la mostra Modigliani e l’avventura di Montparnasse fino a febbraio. Un grande pittore da non dimenticare.

Amedeo Modigliani
Amedeo Modigliani Nudo disteso 1917 Metropolitan Museum of art, New York © Scala Firenze

Van Gogh. I colori della vita: dal 10 ottobre 2020 all’11 aprile 2021 al Centro Altinate San Gaetano, Padova

Molto attesa è questa mostra dedicata a Vincent Van Gogh a Padova al Centro Altinate San Gaetano, nato nel 2008 dalla ristrutturazione dell’ex Tribunale, prima complesso conventuale dei teatini. Riunisce infatti un centinaio di opere dell’olandese, tra dipinti e disegni, con prestiti di assoluta eccezione da molti musei europei e americani e in modo particolare dal Van Gogh Museum di Amsterdam e dal Kröller-Müller Museum di Otterlo, vale a dire i due templi del culto di Van Gogh nel mondo. I temi dell’esposizione saranno i luoghi e i paesaggi ricchi di fascino che hanno ispirato il pittore olandese, ma anche i tessitori di Nuenen, gli anzani dell’ospizio dell’Aia a dialogo con gli autoritratti. Tra quelli più celebri, quello con il cappello di feltro, prestito eccezionale del Van Gogh Museum. Le pennellate ricche di colore che incantano sempre.

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Vincent van Gogh, Paesaggio con covoni e luna nascente, 1889. Otterlo, Kröller-Müller Museum © Kröller-Müller Museum

Siete all’estero? Le mostre d’arte da non perdere in Europa nel 2020

Se anche quando siete all’estero per vacanza o per lavoro, non volete perdervi un appuntamento con la bellezza, ma anzi approfittare delle sedi espositive e museali d’Europa, ecco qualche suggestione per visitare delle mostre a Parigi, Londra e Madrid.

Parigi

Matisse: dal 13 maggio al 31 agosto 2020 al Centre Pompidou

Questa mostra è un omaggio all’artista francese Henri Matisse (1869-1954) in occasione del centocinquantesimo anniversario della sua nascita e ne  ripercorre la carriera lungo un percorso cronologico. È l’occasione per prendere atto della poliedricità di Matisse che si espresse attraverso varie tecniche e supporti: pittura, disegno, scultura, libri illustrati, e anche per dare risalto all’importanza della parola e non solo dell’immagine nelle sue opere. Sarà una scoperta.

Henri Matisse Il sogno
Henri Matisse Il sogno maggio 1935 © Succession H. Matisse by SIAE 2015

Alice Neel. Un regard engagé: dal 10 giugno al 24 agosto 2020 al Centre Pompidou

Sempre al Centre Pompidou consigliamo caldamente di visitare l’esposizione di Alice Neel (1900-1984), una dei più importanti artiste nordamericane che si concentrò e lavorò soprattutto su temi politici e sociali e forse, proprio per questo, venne a lungo ignorata in vita. La prima retrospettiva a lei dedicata venne organizzata infatti alla Fondazione Van Gogh ad Arles 3 anni dopo la morte. La mostra comprende circa settanta dipinti e disegni, oltre a molti documenti, dalle prime opere della fine degli anni 1920 agli ultimi dipinti eseguito poco prima del 1984. I suoi ritratti vi sorprenderanno per l’intensa semplicità.

Londra

Artemisia: dal 4 aprile al 26 luglio 2020 alla National Gallery

Oggi in Italia e non solo, Artemisia Gentileschi è considerata una grande pittrice ma visse in un’epoca in cui le artiste non erano facilmente accettate, anche se si trattava di una talentuosa esponente nel panorama artistico. Non fu semplice ma ebbe comunque una lunga e fortunata carriera durata più di 40 anni, ed è stata anche la prima donna a diventare membro dell’Accademia degli artisti – l’Accademia delle arti del disegno – a Firenze. Questa mostra eccezionale alla National Gallery le rende onore. Un grande evento.

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Artemisia Gentileschi, autoritratto come suonatrice di liuto, about 1615–18. Wadsworth Atheneum, Hartfod. Charles H. Schwartz Endowment Fund © Wadsworth Atheneum Museum of Art

Picasso and papers: dal 25 gennaio al 13 aprile 2020 alla Royal Academy

C’è ancora qualcosa che non si sa di Picasso? Forse no ma di certo ci sono aspetti del suo creare meno noti, come il suo uso della carta, materiale che negli anni ha strappato, bruciato e reso tridimensionale. Dagli studi per “Guernica” a un collage di 4,8 metri di larghezza, questa mostra alla Royal Academy riunisce più di 300 opere su carta che coprono la carriera degli 80 anni dell’artista. Per Picasso, la carta era sia uno strumento per esplorare le sue idee sia un materiale con possibilità illimitate: ha sperimentato tutto, dalla carta di giornale e i tovaglioli, alla carta da parati decorativa. Ha trascorso decenni a indagare sulle tecniche di stampa, acquistando carta rara e antica fino al Giappone – e tutto senza perdere la sua coazione a disegnare su tutti gli ultimi scarti. Un Picasso quasi inedito.

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Testa di donna, Mougins, 4 December 1962 © Succession Picasso/DACS 2019

Madrid

Los impresionistas y la fotografía: fino al 26 gennaio 2020 al Museo Thyssen-Bornemisza

Rimane poco tempo per visitare questa mostra a Madrid ma la segnaliamo ugualmente perché segna un cambiamento importante nella storia dell’arte, parliamo dell’avvento della fotografia. Dai primi dagherrotipi della fine del 1830 e, soprattutto, dopo la scoperta negli anni successivi delle tecniche di stampa fotografica su carta, il rapporto tra fotografia e pittura infatti era molto stretto. L’occhio artificiale della macchina fotografica di fotografi come Le Gray, Cuvelier, Nadar o Disderi, ha stimolato in Manet, Degas e nei giovani impressionisti lo sviluppo di un nuovo modo di guardare il mondo.

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La fotografia ha influenzato l’impressionismo non solo come fonte iconografica ma anche come ispirazione tecnica, sia nell’osservazione scientifica della luce, sia nell’esplorazione della spontaneità e dell’ambiguità visiva. Allo stesso modo, a causa dell’influenza della nuova “moda” impressionista, alcuni fotografi hanno iniziato a preoccuparsi della materialità delle loro immagini e a cercare formule per rendere le loro fotografie meno precise e con un effetto più pittorico. L’occasione giusta per visitare lo splendido Thyssen- Bornemisza.

[vimeo url=”https://vimeo.com/368730894″]Video Cano Cristales[/vimeo]

Brughel. Maravillas del arte flamenco: fino al 12 aprile 2020Palacio de Gaviria

Il Palazzo di Gaviria ospita fino ad aprile una grande mostra della famiglia Brueghel. Un’occasione unica per conoscere l’opera di questa dinastia olandese di pittori che ha segnato la storia dell’arte europea tra il XVI e il XVII secolo. La mostra è composta da quasi un centinaio di pezzi dei sette membri più importanti della famiglia: Pieter Brueghel il Vecchio Pieter Brueghel, Pieter Brueghel il Giovane, Jan Brueghel il Vecchio Jan Brueghel, Jan Brueghel il Giovane, Jan Peter Brueghel, Abraham Brueghel e Ambrosius Brueghel. Inoltre, la mostra si completa con una visione dell’universo pittorico dell’epoca grazie a opere rappresentative di una partitura di artisti come Rubens, Bosch o David Teniers il Giovane.

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