Questo metodo considera il sintomo come spazio di rappresentazione simbolica il linguaggio del corpo, e in quanto tale, utile a rilevare le cause che hanno generato l’intero processo della malattia. Le medicina odierna conosce tutto sulla fenomenologia della malattia, il sintomo, meno sulle sue cause, che attribuisce per lo più ad aspetti fisiopatologici interni o a fattori meramente meccanici, quali, quelli epidemiologici, il clima, l’inquinamento, l’alimentazione, ecc… Recentemente, tra le cause della malattia sempre maggiore rilevanza viene attribuita allo stress, ma il significato di questa attribuzione equivale all’espressione “origine sconosciuta” piuttosto che rappresentare un terreno di indagine e di intervento clinico. Il ruolo della persona nel proprio habitat o sistema (terreno in cui lo stress prende forma), non riveste quasi mai importanza; quando viene considerato, poi, è di competenza della medicina preventiva, raramente di ambiti clinici. Nella Psicobiotica il ruolo della persona e lo stress conseguente sono centrali, sia nell’osservazione del fenomeno malattia che nell’inquadramento delle sue cause. La comprensione di questi aspetti, infatti, è considerata indispensabile dalla Psicobiotica per agire sulle cause che hanno generato lo stress, al fine di disinnescarle. Si tratta di guardare al sintomo non solo come espressione della malattia, ma come manifestazione del vissuto della persona; espressione della sua interezza e specchio dell’habitat in cui vive. Il sintomo è inteso… Il sintomo è inteso non come mera manifestazione di un processo insensato, ma come risultato di un processo biologico di riparazione dei “file” scritti dall’esperienza di ognuno di noi, nella propria lotta per l’esistenza. Il sintomo racconta infatti del ruolo di una persona in famiglia e in società; ne esprime in modo sintetico le abitudini e l’ambito mentale usuale, cioè il carattere della persona; descrive i suoi cambiamenti e i suoi desideri, ma anche le sue difficoltà di adattamento. Adottando questa visione, il prendersi cura della malattia potrebbe sconfinare negli orizzonti della crescita personale e sociale. Per gli autori del libro, la malattia è infatti un processo che non si genera qualche giorno o qualche mese prima di una diagnosi: “nasce” invece con noi, fa parte di noi, della nostra storia. Insomma… ci ammaliamo per adattarci all’ambiente in cui viviamo, seguendo un’evoluzione personale e della specie; ci ammaliamo come conseguenza di sfide non risolte che la vita ci pone. Conflitti biologici e psichici, problemi e sfide irrisolte, storia familiare e genealogica, vengono inquadrati in una classificazione coerente e riscontrabile. Conoscere il senso della nostra malattia aiuta ad uscire dalla superstizione e ad accettare le sfide che la vita ci ha posto. A cura di Sonia Tarantola Tratto dal libro: “Le origini della malattia. Psicobiotica: una guida all’autoguarigione attraverso la storia personale e familiare” Marco Gradassi, Simone Ramilli. Edizioni Tecniche Nuove