Quando il padre è un genitore attento ai bisogni profondi del bambino sa che è necessario non sottrarsi a questo gioco competitivo, sa stabilire delle regole efficaci e sa dirigerne l’esito. Nel racconto abbiamo l’esemplificazione di due tipi di padri che altro non sono che la raffigurazione scenica di due diverse modalità di approccio: Scar, lo zio cattivo bramoso di aver tutto il potere per sé, rappresenta il padre in cui il desiderio di potere è così intenso e profondo che non esita a sacrificare la vita del piccolo figlio- leoncino. L’operazione avviene spingendolo nelle difficoltà, sollecitando la sua curiosità e facendo leva sul naturale bisogno di trasgressione e disobbedienza dei piccoli senza poi essere di aiuto e di sostegno contro i pericoli, né ponendosi come guida positiva. E’ un tipo di padre che possiamo riconoscere facilmente in quei soggetti che aspirano ad avere figli perfetti spingendoli oltre le loro possibilità o anche quel tipo di genitori che esplicitano messaggi contraddittori del tipo: cerca di crescere, trasgredisci pure altrimenti fai la figura del rammollito o dello stupido salvo poi far sentire in colpa il figlio se questi superandolo per bravura e competenza mette in ombra l’immagine del padre o va contro i suoi insegnamenti. Il Re Leone invece incarna l’immagine del padre buono, colui che sa sostenere il processo di crescita rassicurando il figlio che può trasgredire e soprattutto che può essere e fare da solo perché la morte del genitore, intesa come morte simbolica, non è un agente nocivo o distruttivo per la psiche ma rientra nel processo naturale dello scorrere della vita e del procedere dell’evoluzione; è il padre che sa cedere il proprio potere al figlio essendo orgoglioso del proprio simbolico “spodestamento”. Non solo ma sa offrire il senso della continuità della vita aiutando l’interiorizzazione e l’identificazione. Il leoncino del racconto accetta il confronto combattendo contro con il padre “cattivo” e sconfiggendolo fino all’esito felice della piena assunzione della propria identità. Flavia Facco Psicologa Psicoterapeuta indietro