Un messaggio ricevuto in queste ore, attraverso uno dei form di contatto presenti sul sito di LifeGate Radio, ha innescato una discussione interessante. Un ascoltatore della prima ora ci ha posto questa domanda: Dati del mittente: Nome: Fabio Cognome: B- Email: – Telefono: – Messaggio: A volte mi stupite, una radio del vostro livello artistico-qualitativo (vi seguo dalla vostra nascita), come può mandare in onda roba come: Rino Gaetano – I tuoi occhi sono pieni di sale – sapete benissimo a cosa mi riferisco. Un brano non alla vostra altezza di certo… Dopo alcuni scambi d’opinione interni – c’è chi ha scritto e-mail a caratteri cubitali rossi, chi ha replicato “Ma è bellissimo, quel brano!” (Claudio Vigolo), chi ha preferito glissare con un “Rispondi tu…” (Enea Roveda), chi ha fatto notare che “molti dei temi toccati nelle sue canzoni sono ancora molto attuali, senza tempo” (Basilio Santoro) – il selezionatore musicale LifeGate Radio Giacomo De Poli ha preso in mano il suo MacBook, la sua calma, la competenza e il compito di rispondere. Caro Fabio. Parlare di musica è un po’ come parlare di cucina. Ognuno ha i suoi piatti preferiti e quelli che proprio non riesce a mandare giù. Non si può dire che uno abbia torto e uno ragione perché il gusto è unico e soggettivo. Quello che si può fare è discutere sulla qualità di un piatto, così come sulla qualità di una canzone o di un artista. Rino Gaetano non è “roba”, bensì è uno dei più grandi cantautori della storia della musica italiana. Non siamo noi a dirlo, ma la storia; e come noi la pensa anche l’intera critica musicale del nostro paese. Potrà forse non piacerti; ma sul valore della sua opera e di una canzone come questa, proprio non abbiamo dubbi. Ci dispiace che tu non l’abbia apprezzato. D’altra parte, è giusto che non la pensiamo tutti allo stesso modo, e noi rispettiamo la tua opinione. Buona giornata e buon ascolto, Giacomo Una risposta che, tra i difficili equilibrismi che caratterizzano da sempre la scelta della musica italiana su LifeGate Radio, cerca di tenere in considerazione sia i fattori oggettivi che soggettivi, sia i criteri editoriali che il gusto. Di sale. “Il sale della terra, il sale della vita, il sale dell’amore, il sale che c’è in te”.