New York negli ultimi anni sta cambiando pelle. E si candida a diventare una delle future metropoli verdi. Un esempio su tutti è certamente la riconversione in parco di una vecchia linea ferroviaria. Robert Hammond è uno dei fondatori del progetto, chiamato “Friends of High Line”. Assieme al collega Joshua David ha salvato questa storica linea dalla demolizione, trasformandola in una sorta di giardino pensile, diventato un vero e proprio prato fiorito. Che cos’è l’High Line Project? L’High Line è una vecchia linea ferroviaria rialzata, ormai in disuso. E noi abbiamo pensato di creare qualcosa di nuovo, una sorta di recupero di un’infrastruttura industriale, trasformato in un parco, in un spazio verde aperto a tutti. L’abbiamo inaugurato l’anno scorso e ad oggi è stato visitato da due milioni di persone. Cosa vi ha spinto in questa progetto? Per me è stata un’occasione unica avere a disposizione quasi 2 km e mezzo di Manhattan che avrebbe potuto essere demolita. Stiamo parlando di 2 ettari e mezzo dislocati su 22 isolati, nelle vicinanze di quartieri del calibro del West Village, the Meat Packing, Chelsea, Hell’s Kitchen. Per me è stata una grande occasione, e prima di rifiutarla ho pensato a cosa si poteva fare di questa parte pubblica della città. Parliamo un po’ di New York. Come sta cambiando la città, qual è l’atteggiamento nei confronti di temi conme sostenibilità, rinnovabili? A New York non c’è più molto spazio, non c’è spazio per costruire fattorie o altre zone verdi. L’unica strada è quella di utilizzare aree industriali dismesse. La via più sostenibile per fare un progetto non è quella i costruire nuovi edifici, ma di riutilizzare ciò che già c’è. Demolire per poi ricostruire costa molta energia e in più si rischia di perdere parti storiche della città. Quindi quello che mi piace di questo progetto è di aver preso qualcosa di vecchio e di riutilizzarlo, senza demolirlo. Insomma quando sei lì sopra che cammini la senti la storia, solo che ora è diventato un parco, uno spazio verde. Secondo te cosa pensano i newyorkesi di temi come l’ambiente o i cambiamenti climatici? Penso sia importante riflettere a riguardo. Sai, quando ad esempio viene mostrato cosa potrebbe accadere a New York a causa del cambiamento climatico, il mio appartamento andrebbe sott’acqua, così come sarebbe sott’acqua pure il parco dell’High Line. Quindi credo che tutti ci stiamo pensando, anche se d’altro canto oggi penso chi vive in città sia diventato più attento. Ad esempio usiamo molta meno energia. Quello che dobbiamo imparare dall’Europa è di usare meno l’automobile, ancora troppa gente usa l’auto a New York. Quello che anche il sindaco Bloomerg sta facendo è di incrementare l’uso della bici, io stesso vado al lavoro in bicicletta. E poi costruire più piste ciclabili, chiudere alcune zone al traffico, come ad esempio è stato fatto per Times Square. Sono tutte cose buone. È questo che dobbiamo imparare dall’Europa: ad Amsterdam ad esempio, metà delle persone di muovono in bici. Quale sarà lo sviluppo futuro dell’High Line? Beh, apriremo la seconda parte del parco, l’anno prossimo. Cosa pensi della proposta di oggi di creare un Manifesto riguardante le città verdi? Sai, credo sia importante. Ma ciò che più è importante è quello che la gente vuole fare. Penso che i politici spesso cambiano, ma la gente rimane la stessa. E’ la comunità che deve lavorare ai progetti e renderli realizzabili. La politica cambia spesso, da sinistra a destra e viceversa. Invece le persone vogliono che le cose siano realizzabili e sono convinte che possono farcela anche da soli.