Oggi, 26 Luglio 1968 Londra Sia la Decca che la London Records (le loro etichette, rispettivamente per Europa e Nord America) hanno rifiutato di pubblicare il nuovo album dei Rolling Stones. Non per il titolo (Beggars Banquet, il banchetto dei mendicanti) né per il contenuto “satanista” di alcune canzoni (come Sympathy For The Devil). Bensì per la foto scelta per la copertina: la parte superiore, cioè, di un cesso con alcuni graffiti incisi sul muro. Incavolati neri per la presa di posizione dei loro discografici, orgogliosi di loro stessi e delle loro scelte artistiche, spalleggiati dal nuovo manager/produttore Jimmy Miller che ha appena preso il posto di Andrew Loog Oldham, gli Stones preferiscono spostare di quasi 6 mesi l’uscita del disco. A Mick Jagger, in particolare, la cosa va di traverso. Oggi Mick compie 25 anni e ha già in mente una bella festa di compleanno sulle note dei brani di Beggars Banquet. Che deve rimandare. Per la precisione, al 6 dicembre del 1968 quando, con mossa diplomatica, gli Stones acconsentono di cambiare copertina, optando per una scelta neutra che ricorda “l’album bianco” dei Beatles uscito un mese prima. La copertina, infatti, è l’imitazione di un biglietto d’invito in cui ci appare l’acronimo RSVP, Repondez s’il vous plait, e cioè “è gradita una risposta”. La copertina del cesso con i graffiti viene recuperata per la prima ristampa del disco su cd. L’album è anche l’ultimo che vede la piena partecipazione di Brian Jones, la cui slide guitar impreziosisce No Expectations così come la sua armonica rende ancor più bluesy Dear Doctor o Prodigal Son. Anche se è Street Fighting Man uno dei pezzi memorabili del disco, forse il brano più apertamente politico scritto dalla premiata ditta Jagger/Richards.