Avvolte da cellophane e fissate con scotch, baciate dalle farfalle, costituite da frutti lucenti o condannate a processi degenerativi, frutta e verdura sono le protagoniste assolute nei suoi quadri. Amore e morte, bellezza e decadenza si alternano inesorabilmente: sono l’espressione dei diversi aspetti della natura che l’artista sottolinea attraverso una nuova lettura ricca di significative scoperte, invenzioni. Bisogna risalire a diversi secoli prima, fine Cinquecento, per ritrovare uno spirito capace di coniugare così sapientemente realtà e invenzione. Le composizioni dell’Arcimboldi possono essere un esempio significativo in questo senso: stessa attenzione nei particolari e presenza di un’ironia di base. Testimonianze antiche ma anche moderne. Le opere di Salvatore Mammoliti si discostano da ciò che si intende comunemente per “natura morta” dimostrando che la pittura non è morta e che può svolgere ancora un ruolo determinante nella vita dell’uomo, allora come adesso. Coniugare realtà e invenzione è il progetto dell’artista calabrese Salvatore Mammoliti. Sonia Tarantola