Siamo bombardati da immagini di guerra: notiziari, giornali, film. Talmente assuefatti, arriviamo a pensare che la guerra sia incline alla natura umana, eppure non è così. La pace è lo stato naturale delle cose. A dimostrarlo con storie provenienti da 14 paesi del mondo è un bel documentario, “Soldiers of peace”. Il Club di Budapest, associazione culturale internazionale che opera da anni per un diffondere una nuova consapevolezza etica e spirituale finalizzata ad affrontare le difficili sfide del nostro tempo, lo ha scelto come vincitore, nella cornice del Festival di Cannes, per il Club of Budapest Worldshift Ethic Film Award. Chi sono i “soldati di pace”? Sono le persone che hanno vissuto la guerra da vicino e scelgono di essere strumenti di pace. Da Israele al Kenya, dagli Stati Uniti a Londra, è possibile pensare a un dialogo anche tra colpevoli e vittime, perché si costruisca una nuova cultura di comprensione e cooperazione. Ecco che in Colombia un fucile può diventare una chitarra, in Israele un bimbo ebreo e il suo amico palestinese giocano insieme, negli Stati Uniti l’organizzazione “Veterani dell’Iraq contro la guerra” combatte per la pace, nel Nord del Kenya due comunità da sempre in lotta tra loro giocano insieme a pallone grazie all’idea di una giovane donna africana. “Soldiers of peace” è diretto dal regista Tim Wise e prodotto da Steve Killelea, imprenditore e filantropo australiano, fondatore del prestigioso Global Peace Index. I racconti sono intervallati dalle testimonianze di personalità di fama internazionale, “esperti di pace”. Tra questi Desmond Tutu, Sir Bob Geldof, Richard Branson. La voce narrante del documentario è dell’attore Michael Douglas. Il regista ha dichiarato: «L’intento del nostro film è quello di rimettere la parola “pace” nell’agenda del XXI secolo». Un bella iniziativa per disabituarci alle immagini di guerra e sapere che esistono storie di pace, anche se non sono nella scaletta dei nostri telegiornali. Per saperne di più e vedere il trailer del film: www.soldiersofpeacemovie.com Valentina Gerig