Nella progettazione della Swiss Re sono state applicate idee e concetti che furono sviluppati per la prima volta all’inizio degli anni Settanta, in un progetto teorico sul rapporto fra natura e spazio di lavoro elaborato da Buckminster Fuller. Si chiamava “Climatroffice” e proponeva spazi adibiti ad uffici, all’interno di un’ampia e articolata superficie vetrata a energia controllata, mentre la sistemazione a giardino creava un vero e proprio microclima all’interno di tale struttura. La torre alta 180 m. si presenta con una pianta circolare, che si amplia nel suo diametro verso la metà dell’edificio e che si rastrema verso la sommità. Questa particolare tipologia risponde alle specifiche richieste dell’area, permette di ridurre la superficie riflettente, migliora la trasparenza e aumenta la penetrazione della luce solare durante il giorno. La forma aerodinamica consente all’aria di circolare attorno all’edificio invece di essere convogliata verso il suolo, come invece accade normalmente negli edifici a pianta rettangolare, riducendo così le spinte del vento a livello del marciapiede e del piano stradale e maggior sicurezza statica alla base dell’edificio. Un tale flusso d’aria genera differenze di pressione attorno all’edificio e può essere utilizzato per facilitare la naturale ventilazione all’interno degli uffici. Un sostanziale risparmio energetico sarà possibile attraverso i “lightwells”, o sorgenti di luce, che salgono a spirale per i quarantuno piani della torre. Foster utilizza infatti questi spiraliformi per potenziare il flusso energetico all’interno dell’edificio. Questi spazi, ovvero i “polmoni” dell’edificio, garantiranno un flusso d’aria naturale continuo, contribuendo a regolare il clima interno. La torre è in grado infatti di utilizzare al massimo la ventilazione di tipo naturale, in modo da ridurre l’utilizzo del tradizionale sistema di aria condizionata sino al 40%, limitando così il consumo energetico e l’emissione di carbonio. I “lightwells” sfruttano inoltre al massimo la penetrazione della luce solare all’interno degli uffici, riducendo così l’utilizzo della luce artificiale. La superficie vetrata è composta da due lastre di vetro temperato con intercapedine all’interno, che viene ventilata dall’aria che circola negli uffici. L’integrazione fra la struttura, lo spazio e i sistemi energetici consentirà massime prestazioni in dimensioni ridotte. La torre di Swiss Re consolida e amplia le innovazioni applicate alle torri per uffici precedentemente realizzate, proponendo un edificio ecologicamente responsabile, modellato sulle esigenze del XXI secolo. Viviana Confalonieri