Trapezisti, giocolieri, equilibristi, clown in monociclo, piramidi umane che si creano e disfano a suon di rock, attori e ballerini che volteggiano, corrono, saltano, si inseguono, si intrecciano, in un rocambolesco scenario di colori e un susseguirsi di sorprese, costumi colorati e musica dal vivo per dare forma e vita ad “archetipi emozionali” in cui si possono riconoscere adulti e bambini. Questo è “Saltimbanco”, già sui manifesti in tutta Milano, lo spettacolo che va in scena in Piazzale Cuoco, dove è stato allestito il Grand Chapiteau, una struttura della capienza di circa 2.400 posti, progettata appositamente per questo spettacolo. Cinquanta artisti, con un età compresa tra i 7 ed i 49 anni, provenienti da 15 Paesi diversi si esibiscono in una versione moderna e futuristica del circo, in uno spettacolo di “ispirazione felliniana”, come molti critici hanno amato sottolineare. Come nasce un evento di tale portata? Chi lo organizza? E’ il famoso Cirque du Soleil, letteralmente, il circo del sole. Nato nel 1994, nel Quebec, con l’aiuto del governo canadese a partire dall’esperienza e dall’entusiasmo di un gruppo di giovani artisti di strada – trampolieri, giocolieri e mangiafuoco, il Cirque du Soleil diventa in 10 anni una realtà che ha avuto ormai decine e decine di milioni di spettatori, che dà lavoro a migliaia di persone in tutto il mondo, tra cui 500 artisti di 40 diversi paesi. Quindici sono già gli spettacoli replicati in 90 città e più di un centinaio i premi e riconoscimenti ottenuti da parte di numerose organizzazioni ed istituzioni, per l’originalità degli spettacoli e l’ottima gestione. Il Quartier generale internazionale è a Montreal, nel distretto di St-Michel, vicino a un ex impianto per lo smaltimento dei rifiuti, per partecipare a un progetto locale di riqualificazione del territorio urbano. L’amalgama di culture e di discipline artistiche che caratterizza le produzioni del Cirque du Soleil, si devono soprattutto alla visione poetica e sociale del regista italiano Franco Dragone, che tra il 1985 ed il 1998 ha diretto almeno 10 diverse produzioni. Ma il risultato complessivo degli spettacoli nasce dalla collaborazione tra diverse professionalità e professionisti, direttori artistici, coreografi, compositori, disegnatori, costumisti, esperti di luci, attori e artisti di strada, naturalmente, e dall’aiuto indispensabile di centinaia e centinaia di figure tecniche di supporto, dall’elettricista alla fisioterapista. Quando si sposta , da città in città, uno spettacolo come “Saltimbanco” necessita di 54 camion e coinvolge, come personale fisso, 125 persone di 22 Paesi! Una vera e propria multinazionale del teatro, che diffonde colore, musica e allegria. Marcella Danon