Diritti umani

Popoli indigeni, verso quale futuro ?

Dopo ventidue anni di negoziati e accesi dibattiti l’Onu ha approvato a settembre la Dichiarazione sui popoli indigeni (Convenzione ILO 169).

A molti il termine ?”opoli
indigeni
” evoca un’idea romantica, esotica, fin troppo
semplicistica.

La definizione più diffusamente utilizzata è
quella adottata dalla Convenzione n. 169 del 1989 della
International Labour Organization che individua due categorie di
popolazioni indigene: i “popoli tribali” che si distinguono per le
condizioni sociali, culturali, economiche da altri gruppi della
comunità nazionale; e i
popoli
che vivono in paesi liberi che sono considerati
come
indigeni
poiché discendono da popolazioni che
abitavano una determinata regione geografica al tempo della
conquista, della colonizzazione.

Ma a cosa servono tali definizioni? La risposta è
decisamente di tipo legale e cioè a determinare il possesso
della terra e dei diritti umani.

Quando la Convenzione 169 sarà ratificata da ogni stato
che L’ha votata, i popoli indigeni potranno finalmente affermare
incondizionatamente i loro diritti. Non potranno più essere
sfrattati dalle loro terre e avranno
pieno diritto all’autodeterminazione
.

Inoltre, ogni decisione dei governi dovrà essere
negoziata direttamente con le popolazioni interessate. Sia che si
tratti di progetti di mega dighe, di disboscamento e di produzione
di materie prime su territorio indigeno.

La Convenzione garantisce anche misure speciali per proteggere
le culture, le istituzioni, l’ambiente, il lavoro dei popoli
tribali.

Finalmente, qualcosa cambierà per i 350 milioni
di indigeni
di tutto il mondo poiché come afferma
Survival International – con essa verranno riconosciuti i diritti
collettivi come pure si innalzeranno gli standard di rispetto –
proprio come avvenne 60 anni fa con la Dichiarazione internazionale
dei diritti dell’uomo.

Australia, Nuova Zelanda, Canada, Stati Uniti e Russia si sono
opposti con vigore all’approvazione della Dichiarazione, votando
contro. Un’occasione perduta per riscattarsi da colpe pesanti,
come quelle di sfruttamento, discriminazione e
genocidio perpetrato per secoli ai danni dei popoli indigeni.


Maurizio Torretti

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