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Come prendersi cura degli alberi da frutto in autunno
Con l’autunno, i processi vitali del regno vegetale rallentano progressivamente il loro ritmo fino a fermarsi. Ecco come curare allora gli alberi da frutto.
di Mimmo Tringale
L’autunno è la stagione migliore per prendersi cura degli alberi da frutto
La fine della buona stagione, segna per gran parte delle piante e in particolar modo per gli alberi, il passaggio dal periodo di rigogliosa crescita vegetativa alla fase di riposo. Con l’incalzare dell’autunno, i processi che regolano la vita del regno vegetale rallentano progressivamente il loro ritmo fino quasi a fermarsi. Insieme alle piante riduce la loro attività anche la vasta schiera di parassiti, acari e funghi microscopici, i quali per proteggersi dall’inclemenza della stagione si annidano negli anfratti delle cortecce e tra le asperità dei rami.
Pulizia di branche e tronchi
L’assenza della copertura fogliare, tipica dell’autunno, può essere sfruttata vantaggiosamente per operare la pulizia delle branche e dei tronchi e per effettuare i trattamenti contro le numerose crittogame e i vari fitofagi (agenti della bolla e del cancro dei rami, cocciniglie, psille, afidi) che svernano sugli alberi.
La prima operazione da effettuare subito dopo la raccolta è la pulizia della parte inferiore del tronco (colletto). Innanzitutto sarà necessario ripulirlo dalla vegetazione cresciuta a ridosso del tronco per un’area di almeno 10-15 cm. Quindi si controllerà la presenza di eventuali lesioni accidentali o di attacchi parassitari. Nel caso di tagli e scortecciature sarà opportuno rifilare i bordi delle ferite con un coltello molto tagliente e disinfettare le cicatrici con una soluzione concentrata di propoli (soluzione idro-alcolica al 10%) e di ossicloruro di rame (soluzione al 50%).
Come ulteriore precauzione, le lesioni più gravi si ricopriranno dopo qualche giorno con un mastice cicatrizzante. Durante la pulizia del colletto e del tronco, particolare attenzione deve essere posta all’individuazione dei fori di entrata del rodilegno rosso (Cossus cossus) e di quello giallo (Zeuzera pyrina) riconoscibili per la forma circolare e per la presenza di piccoli depositi di escrementi all’entrata delle gallerie. L’afide lanigero (Eriosoma lanigerum) invece può essere facilmente debellato con un’energica spazzolatura della corteccia.
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