Diritti umani

La Camera ha approvato il disegno di legge contro l’omotransfobia: sarà punita come le discriminazioni razziali

La Camera ha approvato il disegno di legge Zan: violenze e discriminazioni basate su omofobia e transfobia equiparate a quelle su base razziale.

Presto la discriminazione o la violenza fondata su motivi di genere, sesso, orientamento sessuale, identità di genere o disabilità sarà punita in Italia allo stesso modo di quella fondata sui motivi razziali. Il disegno di legge contro l’omotransfobia ha già mosso infatti alla Camera il suo primo importante passo, con l’approvazione in prima lettura con 265 voti  favore e 193 contrari.

Il punto fondamentale della legge era l’articolo 1, che era stato già approvato lo scorso 29 ottobre, che modifica l’articolo 604 bis del codice penale, che ad oggi punisce con la reclusione fino a 6 anni i reati di “propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale etnica e religiosa”.

Contro l'omofobia
La Giornata Mondiale contro l’Omofobia, la Bifobia e la Transfobia è dedicata a tutte le discriminazioni di genere © Ingimage

La legge approvata dalla Camera (il cui nome per esteso è lotta alle discriminazioni per motivi di sesso, genere, orientamento sessuale o identità di genere), aggiunge quindi alle discriminazioni per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi gli atti discriminatori fondati appunto “sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale o sull’identità di genere”, prevedendo le seguenti pene, che potranno essere commutate anche parzialmente in lavori di pubblica utilità da svolgere anche presso associazioni di tutela delle vittime:

  • reclusione fino ad un anno e 6 mesi o multa fino a 6.000 euro per chiunque istiga a commettere o commette atti di discriminazione fondati su tali motivi;
  • reclusione da 6 mesi a 4 anni per chiunque istiga a commettere o commette violenza o atti di provocazione alla violenza per tali motivi;
  • reclusione da 6 mesi a 4 anni per chiunque partecipa o presta assistenza ad organizzazioni, associazioni, movimenti o gruppi aventi tra i propri scopi l’incitamento alla discriminazione o alla violenza per tali motivi.

Gli altri punti della legge sull’omofobia in Italia 

Il disegno di legge, chiamato per semplicità anche Dl Zan dal nome del suo relatore, Alessandro Zan, deputato del Partito democratico (ma eletto con Sinistra ecologia e libertà) e da tempi attivista per i diritti lgbt, prevede anche altri provvedimenti, che però devono ancora essere approvati in seconda lettura, dal Senato.


Tra questi, l’istituzione di una giornata nazionale contro l’omofobia, la lesbofobia, la bifobia e la transfobia; l’elaborazione da parte dell’Ufficio per il contrasto delle discriminazioni della Presidenza del Consiglio, Unar, di una strategia nazionale per la prevenzione e il contrasto delle discriminazioni per motivi legati all’orientamento sessuale e all’identità di genere; indagini sulle discriminazioni, sulla violenza e sulle caratteristiche dei soggetti più esposti al rischio da affidare all’Istat, e un finanziamento di 4 milioni per il Fondo pari opportunità della Presidenza del Consiglio, per finanziare politiche per la prevenzione e il contrasto della violenza per motivi legati all’orientamento sessuale e all’identità di genere e per il sostegno delle vittime.

Il presidente della Camera Roberto Fico, che oggi presiedeva la seduta nel momento della votazione finale, avvenuta a scrutinio segreto come avviene spesso per le leggi che riguardi questioni di coscienza e diritti civili, ha definito quanto avvenuto oggi “un passo importante”. Ora la parola spetta al Senato.

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