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Prodotti biologici e ogm: chi sono i buoni e chi i cattivi? (13 aprile 2001)

Prodotti biologici e ogm : la risposta dell’AIAB, Associazione Italiana per l’Agricoltura Biologica

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Prodotti biologici e ogm : chi sono i buoni e chi i cattivi ?

“La Repubblica” dell’11 aprile 2001, commentando la presentazione
del nuovo libro del microbiologo Giorgio Poli sulle biotecnologie
(pubblicato dalla Utet), riporta alcune affermazioni, alquanto
inquietanti, di illustri personaggi presenti all’evento. “Frutta e
verdura, geneticamente modificate ci possono e ci potranno
proteggere dal cancro” – ha dichiarato il ministro Veronesi,
facendo eco alle previsioni di Francesco Sala: “Nel giro di una
ventina d’anni, la maggior parte dei vaccini verrà assunta
con la lattuga che mettiamo in tavola”. D’altro canto perché
prendersela tanto con gli organismi geneticamente modificati, dice
Silvio Garattini, sostenendo che la produzione da tecniche obsolete
come quelle “tutto organico” comportano più rischi per la
salute: “Le pianta non protetta da fitofarmaci, infatti, quando
viene attaccata da funghi o virus, elabora da sé, a propria
difesa, sostanze con attività pesticida, le quali sono,
sì, “naturali” ma altrettanto tossiche per l’uomo”.

Dall’Ufficio Stampa dell’AIAB:

Stupisce che persone di scienza possano essere così
grossolane nel giudicare i prodotti derivanti da agricoltura
biologica. Si potrebbe pensare male e sottolineare semplicemente la
strumentalità di tali affermazioni, ma vogliamo tentare di
fornire alcune informazioni che riparino alla parzialità di
quelle fornite:

* Per quanto riguarda le sostanze tossiche prodotte naturalmente
dalla pianta per difendersi dall’attacco dei parassiti (in
riferimento a quanto affermato da Sala), le sperimentazioni portate
avanti fino ad oggi hanno dimostrato che le piante rustiche
utilizzate nel biologico, in abbinamento alle tecniche colturali
impiegate in agricoltura biologica (rotazione, sovescio, e
così via) hanno una minore propensione allo sviluppo di
micotossine. La eventuale presenza di micotossine è
chiaramente legata più a cattivi sistemi di conservazione
che di produzione, e potrebbe riguardare sia i prodotti da
agricoltura biologica che quelli coltivati con la chimica. Non
c’è nessun motivo per ritenere (e uno scienziato in
realtà non dovrebbe “credere” ma “dimostrare”!) che i
prodotti biologici contengano più micotossine di quelli
convenzionali o OGM.

* Il fatto che l’ambiente sia ormai inquinato da semi e polline
OGM, nonostante la chiara espressione di rifiuto da parte dei
consumatori e dei cittadini (quelli che il ministro ha il dovere di
tutelare) non ci sembra un motivo sufficiente per abbassare la
guardia… anzi!
Oltretutto è un sopruso quello che gli agricoltori
convenzionali e le ditte sementiere perpetrano ai danni degli
agricoltori biologici o semplicemente di quelli che non vogliono
gli OGM nei propri campi.

Per concludere come associazione di 15.000 produttori e consumatori
chiediamo al Ministro Veronesi di essere, come dovere di ogni
ministro, il difensore anche dei nostri diritti, anche
perché noi stiamo rispettando la legge, cosa che le ditte
sementiere che vendono semi transgenici al momento non stanno
facendo affatto.

Cristina Micheloni
Associazione Italiana per l’agricoltura biologica

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