
Da secoli, il frutto dell’ume viene coltivato a Minabe e Tanabe in armonia con i boschi cedui e gli insetti impollinatori: un metodo riconosciuto dalla Fao.
Siete preoccupati dell’effetto del gelo sui vostri ortaggi? Basta ricoprili di paglia, foglie secche o terra
Con l’approssimarsi dell’inverno, uno dei principali problemi
dell’orticoltore diventa la protezione delle piante dai primi geli.
In gran parte delle regioni della penisola è possibile
prolungare la stagione di raccolta per quasi tutto l’inverno
purché si adottino alcuni semplici accorgimenti.
Gli ortaggi a taglia bassa (lattuga, cicoria, valerianella, ecc.) e
tutte le radici (carota, rapa, ravanelli, ecc.) si possono lasciare
in terra senza grossi problemi. E’ sufficiente ricoprire i filari
con un adeguato strato di paglia, foglie secche o felci. Le specie
a taglia alta, come i cavoli e i porri, vanno invece
rincalzati.
Nelle zone più fredde, dove il terreno tende a ghiacciare,
rendendo difficile l’estirpazione delle piante, o quando si
utilizzano varietà molto sensibili al gelo, si possono
immagazzinare i prodotti in piccoli sili artigianali o in cantina,
soprattutto quando si ha a disposizione un vecchio locale con il
pavimento in terra battuta.
Quando questo non è possibile, come accade nelle cantine
odierne dotate di pavimento piastrellato, si può tentare di
ricreare un ambiente adatto utilizzando dei cassoni riempiti di
terriccio, torba o sabbia, dove si disporranno gli ortaggi,
liberati da foglie e radici, in strati separati tra loro da un
sufficiente strato di terriccio.
Un altro accorgimento utile in questi casi è quello di
evitare ogni forma di riscaldamento del locale, poiché
temperature anche non elevate favoriscono l’insorgere di muffe e la
proliferazione di parassiti.
Mimmo Tringale
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