
Uno studio ha permesso di rintracciare microplastiche nella quasi totalità dei campioni prelevati nei tre laghi.
I costi dei disastri naturali in tutto il mondo raggiungono cifre a sette zeri, minando spesso intere economie. Non ne esce indenne l’Italia. Per questo si lavora per un’assicurazione obbligatoria, e per diffondere una nuova cultura della prevenzione del rischio.
Sono 782 i Comuni italiani colpiti da frane e inondazioni in circa 50 anni. Calamità che hanno causato, secondo i dati raccolti dall’Istituto di ricerca per la protezione idrogeologica del Cnr, 1.563 e 5.192 vittime tra morti, feriti e dispersi e un totale di 421.227 tra sfollati e senzatetto. Danni che ci sono costati lo 0,2% del Pil annuo.
Se guardiamo altrove nel solo 2011 il numero dei disastri naturali nel mondo è salito a 332, con oltre 30.000 vittime, 245 milioni di persone colpite e oltre 366 miliardi di dollari statunitensi di danni economici.
In Thailandia, con l’alluvione del 2011, i costi sono stati stimati in 43 miliardi di dollari americani, ovvero il
12% del Pil. “I danni diretti causati dalle catastrofi naturali nei paesi emergenti – registra un’indagine del Dipartimento di ricerca economica di Munich Re e uno studio dell’Università di Wuerzburg – in media totalizzano il 2,9% del Prodotto interno lordo ogni anno. Nei paesi industrializzati maggiormente esposti, quali il Giappone per i terremoti, l’Europa centrale per le alluvioni, gli Usa per i tornado, la percentuale scende allo 0,8, mentre è dell’1,3% nei Paesi in via di sviluppo”.
Antonio Coviello, ricercatore dell’Istituto di ricerche sulle attività terziarie (Irat) del Cnr e docente
di Economia e gestione delle imprese di assicurazione alla Seconda Università di Napoli spiega che: “a livello globale i danni causati dalle catastrofi naturali sono aumentati negli ultimi 30 anni, principalmente a causa del crescente valore economico e il settore assicurativo appare il candidato principale per la distribuzione e gestione dei rischi cui sono esposte le famiglie e le imprese, e per la liquidazione dei danni”.
La tesi centrale del libro ‘Calamità naturali e coperture assicurative’ pubblicato da Dario
Flaccovio editore, è che l’assicurazione è lo strumento più adeguato per gestire economicamente i danni da catastrofe naturale: adottata in molti paesi europei, è caldeggiata dall’Ocse, che suggerisce di introdurre opportuni quadri normativi in materia, per permettere agli attori economici di pianificare eventuali
interventi di prevenzione e di preparazione.
“Proprio in questi giorni sarà presentato al Senato della Repubblica il disegno di legge per la ‘assicurazione obbligatoria contro i rischi derivanti da calamità naturali” – conclude lo stesso Coviello in una nota – l’assicurazione ha sicuramente un primo effetto indiretto di riduzione dei danni, in quanto i premi rappresentano un incentivo per l’assunzione di misure preventive e conferiscono al rischio rispettivo un prezzo, e poi supporta direttamente la ricostruzione nell’eventualità di una catastrofe”.
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