Questione di creatività

Jack White, Beck, James Murphy, Devendra Banhart e molti altri discutono con l’artista Doug Aitken di creatività.

Doug Aitken è senza dubbio uno
degli artisti più interessanti nel panorama artistico
internazionale. Californiano classe 1969, nel 1999 (a 31 anni)
riceve il Premio Internazionale alla Biennale di
Venezia
grazie alla sua grande creatività. Nel 2006 pubblica il libro Broken Screen: 26 Conversations with Doug
Aitken
, in cui intervista ventisei artisti (tra i
quali Robert Altman e Werner
Herzog
) ponendo loro domande sul concetto della
non-linearità nel processo creativo. Nel 2007 trasforma lo
stesso concetto in immagini in movimento in una delle più
imponenti video-installazioni al MoMA, il museo di arte
contemporanea di New York, nonché la sua prima grande opera
pubblica.

All’epoca, i protagonisti delle sue visioni prendevano forma su
giganteschi schermi luminescenti installati sulla facciata del MoMA
sulla 53ª strada a Manhattan e sui giganteschi grattacieli
attorno: uomini e donne sconosciuti, ma anche musicisti come
Cat Power e Sue Jorge, intenti
nello scorrere della vita di tutti i giorni.
Nel 2011 Aitken inizia un nuovo progetto, ritornando alla “forma
conversazione”. Patterns&Repetition sono,
infatti, una serie di conversazioni sul tema della
creatività nel ventunesimo secolo in cui Doug conduce brevi
interviste a pioneri di diverse discipline artistiche.

Fino ad arrivare al 15 settembre scorso, data di
inaugurazione di una nuova grande installazione. Questa volta si
tratta della prima installazione dell’artista in uno spazio
pubblico in Gran Bretagna. The Source, infatti,
prenderà forma al Tate Liverpool e sarà dedicata
(di nuovo) alla creatività. I corti, contenenti dialoghi con
i principali creativi del mondo, verranno proiettati all’interno di
un nuovo padiglione ottagonale costruito di fianco al Tate.

Partecipanti di tutti i tipi di arti, di tutte le età e
provenienza rispondono a due domande: come nasce un’idea creativa e
come viene realizzata. Così troviamo Jack
White
che parla di come molte delle sue canzoni siano
state influenzate dall’abitare in una città industriale,
mentre Beck descrive la sua forma canzone come una
“forma del caos” e il cantautore statunitense Devendra
Banhart
afferma che le migliori idee gli vengono mentre
lava i piatti. E negli altri sei video wall il fotografo
Stephen Shore, l’architetto Jacques
Herzog
, l’attrice Tilda Swinton e molti
altri discutono sulla loro idea di creatività e di
ispirazione artistica.

L’idea che sta alla base di queste interviste, proiettate per di
più in contemporanea, è quella di eliminare le
distinzioni tra le varie forme artistiche e riportare il concetto
di creatività all’urgenza soggettiva di ciascuna persona,
seguendo la teoria per cui tutti e ogni cosa possono essere fonte
di ispirazione per qualcun’altro. Così, per Aitken, fonte di
ispirazione “Potrebbe essere proprio qualcuno che non conosci o non
hai mai sentito parlare che con una semplice frase si congiunge a
te in modo inquietante”.

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