Radio Vaticana: annullato il processo

Non dovranno comparire davanti alla Corte i tre esponenti dell’emittente pontificia accusati del presunto inquinamento elettro magnetico. Il giudice ha stabilito il non luogo a procedere “per difetto di giurisdizione”.

“Di solito dei crimini non si trovano i colpevoli. Questa volta
manca chi si faccia carico di giudicarli. Se non tocca allo stato
italiano, da chi verranno giudicati i responsabili delle emissioni
illegali?”
Si interroga amaramente Francesco Ferrante, direttore generale di
Legambiente, dopo la sentenza su Radio Vaticana.

“Aver riconosciuto l’incompetenza dei tribunali italiani rende gli
abitanti di Cesano e di Santa Maria di Galeria cittadini a
metà: non godono, evidentemente, del diritto alla salute
sancito per tutti gli altri cittadini italiani. E tutto il
territorio che circonda l’emittente vaticana è di fatto
terra di nessuno, l’Italia infatti non può – questo dice la
sentenza – farvi valere le sue leggi.”
Queste leggi, ricorda l’associazione ambientalista, prevedono che
nelle abitazioni non siano superati i 6 v/m: nel ’99 l’Anpa
misurò emissioni fino a 15 v/m. E nel 2001 le cose non sono
poi cambiate: l’Arpa ha registrato a Cesano valori sopra i 20 v/m.
“Quello che sconcerto, poi, è che Radio Vaticana non abbia
fatto neanche un passo per limitare le emissioni entro limiti
tollerabili e non nocivi”.

“L’accertamento delle responsabilità e la successiva
bonifica del territori – afferma Ferrante – deve essere una
priorità per lo Stato italiano, se non vuole che i cittadini
di Cesano e Santa Maria di Galeria continuino a sentirsi
abbandonati a se stessi. Il Vaticano da parte sua dovrebbe
intraprendere la via della limitazione volontaria dei livelli di
emissioni, per rispetto, se non delle leggi italiane, della salute
dei suoi cittadini.”

Nel decretare il non doversi procedere il giudice ha fatto
riferimento all’articolo 11 dei Patti Lateranensi, lo stesso che
era stato invocato dagli avvocati degli imputati Marcello Melandri
ed Eugenio Pacelli.
“La norma – hanno spiegato i legali – nel riconoscere la
sovranità della Santa Sede sui territori del Vaticano esenta
da qualsiasi ingerenza dello Stato italiano quei responsabili o
funzionari della Santa Sede che esercitano attività
istituzionali per conto della chiesa cattolica. E Radio Vaticana
è un ente centrale della chiesa cattolica in quanto il suo
scopo è quello di diffondere la voce del pontefice e il suo
messaggio evangelico in tutto il mondo”.

Il procuratore aggiunto Gianfranco Amendola e il sostituto
procuratore Stefano Pesci hanno già annunciato che si
appelleranno alla sentenza, che sarà depositata entro una
decina di giorni.
“E’ una decisione che merita rispetto come tutte le sentenze anche
se riteniamo che sia profondamente sbagliata sotto tutti i profili
e per questo presenteremo appello”, ha commentato lo stesso
Amendola.

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