
Coltivare cibo consumando al minimo le risorse, senza chimica e generando meno CO2: la sfida dell’agricoltura verticale raccontata attraverso sette startup.
Complice la crisi e la crescita di canali alternativi a quelli istituzionali, la raccolta dei rifiuti elettrici ed elettronici subisce una flessione. Bene comunque la Sardegna, la Lombardia e la Valle d’Aosta.
Presentato il V Rapporto Rapporto Annuale sul Sistema di
Ritiro e Trattamento dei Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed
Elettroniche in Italia, realizzato dal Centro di Coordinamento
RAEE.
Il dato che più attira l’attenzione quest’anno, è il
drastico calo nella raccolta degli elettrodomestici, che passa
circa 260 mila tonnellate del 2011, alle 240 mila circa dello
scorso anno. Ciò è principalmente dovuto alla crisi
del mercato, al fatto che l’immesso sul mercato è calato del
12%, ovvero che le famiglie acquistano sempre meno.
Ma c’è anche un altro elemento sottolineato
già da tempo dai vari consorzi interessati alla raccolta
legale dei rifiuti elettrici ed elettronici: l’aumento dei prezzi
medi delle materie prime ha reso più appetibile il riciclo
di materiali speciali, metalli preziosi e leghe metalliche
contenuti nei RAEE. Questo ha alimentato un canale cosiddetto
“informale” di smaltimento troppo spesso finalizzato esclusivamente
al recupero delle materie prime di valore, senza particolari
attenzioni quindi agli impatti ambientali.
“La riduzione dei quantitativi di RAEE complessivamente gestiti che
si registra nel 2012 – ha dichiarato Filippo Bernocchi,
Delegato ANCI alle politiche energetiche ed ai rifiuti -,
è un segnale da cogliere con estrema attenzione. La crisi
economica ha sicuramente determinato una contrazione delle vendite
di elettrodomestici e la crescita dei prezzi sul mercato delle
materie prime ha aumentato l’interesse dei ‘sistemi paralleli’ di
recupero”.
Sono i canali non ufficiali, spesso quelli illegali a preoccupare
quindi, canali che sottraggono materiali oggi troppo preziosi per
essere perduti dalla filiera ufficiale, anche a fronte della nuova
Direttiva Europea, che alza e di molto i livelli di raccolta da
raggiungere.
“Questo è il primo anno – ha dichiarato Danilo Bonato,
Presidente del Centro di Coordinamento RAEE – in cui dobbiamo
registrare una contrazione delle quantità di RAEE gestite
dal sistema. A questo fenomeno ha certamente contribuito la crisi
economica ma anche l’aumento dei RAEE che sfuggono alla nostra
filiera”.
“Nel 2012 – conferma Bonato – il Parlamento Europeo ha approvato la
Direttiva sui RAEE che stabilisce misure più severe per
combattere l’export illegale, fissa nuovi obiettivi rispetto ai
quantitativi minimi di RAEE e modifica i parametri per il calcolo
dei tassi di raccolta”.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Coltivare cibo consumando al minimo le risorse, senza chimica e generando meno CO2: la sfida dell’agricoltura verticale raccontata attraverso sette startup.
Villa Erba sorge a Cernobbio e ospita importanti eventi culturali. Tra efficientamento energetico e attività antispreco, l’intervista al suo presidente.
Il Comune di Conselice, nel ravennate, ha disposto l’evacuazione per i rischi sanitari legati all’acqua stagnante: finora pochi hanno lasciato il paese.
L’orsa Jj4 e l’orso Mj5 non saranno abbattuti almeno fino al 27 giugno. Lo ha decisio il Tar di Trento, accogliendo le istanze dei gruppi animalisti.
La svizzera Glencore ha annunciato il primo impianto di litio riciclato in Italia. Può sorgere nel 2027. Intanto il sud della Sardegna va bonificato.
Parigi ha annunciato la cancellazione di una piccola parte dei voli interni brevi. Ridimensionando la misura inizialmente prevista e imponendo deroghe.
La Ausl di Ravenna lancia un allarme sanitario: le acque alluvionali dell’Emilia-Romagna possono essere contaminate. Cosa fare per evitare conseguenze.
Niente più pile di vestiti e scarpe che vanno al macero perché invenduti. Lo chiede il Consiglio dell’Unione europea nei negoziati sul regolamento Ecodesign.
Secondo Luca Brocca, del Cnr, siccità e cambiamenti climatici hanno influito sulla doppia alluvione di maggio in Emilia-Romagna: vediamo come.