Australia e Tuvalu confermano l’intenzione di adottare il primo trattato al mondo che concede asilo climatico. Ma c’è ancora un ostacolo da superare.
Il re degli alberi vive a Taiwan
Ha piantato 270mila alberi nel giro di trent’anni, pari a circa 130 ettari, per far fronte alla deforestazione che Taiwan ha subito nell’ultimo secolo. Si chiama Lai Pei-yuan ed è il “re degli alberi”.
Lai Pei-yuan è un imprenditore
taiwanese di 57 anni che ha avuto successo nel settore immobiliare
e dei trasporti. Oggi ha cambiato vita e nelle fotografie appare
come un moderno cowboy, cappello blu, stivali e gilet grigio. Solo
che al posto di far pascolare il bestiame, Lai pianta alberi. Negli
ultimi trent’anni ne ha messi a dimora 270mila coprendo di verde un
versante montano di 130 ettari, vicino a Taichung, a Taiwan.
Un’attività che gli è valsa il titolo di “re
degli alberi“.
La sua storia comincia quando, trentenne, decide di fare
qualcosa di concreto per rimediare allo scempio cominciato nel
1895, sotto il dominio coloniale giapponese. In nome del progresso,
alberi secolari vennero tagliati ed esportati. Una pratica
proseguita anche per buona parte del Ventesimo secolo. Solo nel
1989 le autorità di Taiwan decisero di vietare la
deforestazione, ma a quel punto il danno era già stato
fatto. La superficie boschiva era calata dal 90 al 55 per cento.
“L’idea che ho avuto è molto semplice. Per
salvaguardare l’isola, avrei dovuto piantare alberi”, ha raccontato
Lai all’agenzia Afp. E per farlo ha speso centinaia di milioni
di dollari taiwanesi (milioni di euro). Persino il presidente di
Taiwan, Ma Ying-jeou, lo ha definito “una persona straordinaria.
Nessuno aveva mai piantato così tanti alberi a Taiwan”.
Così ogni mattina, per trent’anni, Lai andava sui monti
tornando dalla sua famiglia solo al tramonto. I figli, confusi e a
volte delusi dall’assenza del padre, hanno ammesso di aver capito
cosa stesse facendo loro padre solo molto tempo dopo.
Oggi il figlio più grande di Lai, Lai Chien-chung,
vende caffè col marchio “Coffee & Tree” i cui chicchi
vengono coltivati all’interno della foresta del padre. Il 95 per
cento dei profitti viene usato per tutelare la foresta e piantare
nuovi alberi. Per garantire un futuro a quanto da lui creato, Lai
Pei-yuan ha promesso che la foresta non verrà mai svenduta,
né la lascerà alla sua famiglia dopo la sua morte.
Continuerà a essere gestita da una organizzazione non
governativa da lui stesso fondata.
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