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In estate aumentano ogni anno il numero di visite ginecologiche a causa di relazioni di coppia non proprio protette e sicure, a soffrire di più le donne
A settembre il numero delle visite ginecologiche cresce del 30 per cento rispetto agli altri mesi, e il ricorso alla pillola del giorno dopo ad agosto supera del 15 per cento la media delle richieste. E i temi sono sempre quelli: cistite da relazioni frequenti, herpes genitalis, condilomi, gravidanze indesiderate, candida e infezioni batteriche, richieste di esami del sangue per Hiv ed epatiti. Eppure non serve necessariamente una vita sessuale dissennata per beccarsi una malattia venerea. Fra i contagiati dal virus dell’AIDS la media dei partner sessuali avuti è 5. Meglio non chiamarsi fuori, fare il test è segno di intelligenza e di onestà verso il partner.
Le donne soffrono un po’ di più, perché i genitali femminili espongono mucose e dunque sono più fragili al contagio. Ma anche gli uomini non sono indenni da infiammazioni ed infezioni e il rischio ricorrente è quello di una prostatite con disturbi urinari, bruciori e arrossamenti. La prima cosa da fare è una visita medica, ginecologica per le donne e andrologica per gli uomini. In caso di dubbio il medico effettuerà un tampone vaginale oppure richiederà una spermiocoltura, ossia un’analisi del liquido seminale con ricerca di germi patogeni. Il prelievo di sangue invece è identico per uomini e donne: la ricerca è per le epatiti B e C, per il virus HIV, per l’Herpes genitalis e per la Chlamidia, un germe poco conosciuto che può condurre a sterilità in modo asintomatico.
Questa pianta ornamentale cinese ha il dono di fornire uno scudo immunitario forte e resistente verso i virus. In caso di papilloma (condilomi o verruche genitali) o di Herpes meglio una supplementazione con l’astragalo per almeno 3 mesi. Gli antivirali funzionano bene in acuto ma di solito il virus fa nuovamente capolino in 2 o 3 mesi. Meglio sconfiggerlo in modo definitivo.
Sono oltre cento ceppi virali fanno capo alla famiglia del papilloma virus. Un gruppo ristretto è il vero responsabile del cancro del collo dell’utero e il suo contagio è sessuale. Proprio così: un rapporto può trasmettere un virus capace di condannare una donna al tumore. Esiste anche un vaccino per fare scudo a questo contagio, per questo è bene parlarne con il proprio medico e prevenire la malattia.
Molte donne reagiscono a rapporti sessuali frequenti scatenando forti bruciori urinari, che solitamente hanno esordio uno o due giorni dopo il rapporto. La cistite post-coitale rovina spesso la vacanza della coppia stabile che in vacanza ritrova il tempo e la voglia di stare insieme. Il rimedio naturale più utile è Staphisagria: i granuli omeopatici devono essere assunti 5 alla volta, ogni 6 ore circa, dopo il rapporto. E per impedire l’esordio meglio proteggere la vacanza con il D Manosio, uno zucchero semplice che merita il titolo di santo protettore della vescica.
Un altro fastidio molto frequente è la candida, il fungo più frequente che trova nell’estate la stagione migliore per sferrare il suo attacco. La candida trova negli abiti sintetici, nei costumi da bagno soprattutto, dei potenti alleati. La sabbia nel costume fa il resto! Il modo migliore per abbattere velocemente questo fungo è una cura per bocca di compresse antimicotiche ma soprattutto una dieta priva di latte vaccino, di formaggi bovini, di lieviti e di dolci per almeno due settimane.
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