Respirare camminando

Camminando a passo sostenuto e respirando a pieni polmoni, se ne vanno tutti i mali; così suggerisce anche la medicina ayurvedica

Camminando annusando l’aria. Un ambiente naturale incontaminato, con una abbondante vegetazione
e una buona qualità dell’aria, è naturalmente denso
di Qi, rappresenta cioè una miniera di energia di cui poter
fare scorta durante una anche breve passeggiata estiva. Il sole
arricchisce l’energia dell’ambiente di cui è consigliabile
godere con il massimo della propria consapevolezza.

Una buona respirazione, anche naturale favorisce, già di per
sé, l’assorbimento dell’energia, o Prana, da parte
dell’organismo. L’utilizzo di tecniche specifiche, derivate per lo
più dallo yoga, permette di enfatizzare questa funzione e di
dirigere la consapevolezza, strumento importante per ottimizzare
qualunque tipo di obiettivo ci si ponga.

Tuttavia, il Qi, o Prana, non viene assorbito unicamente tramite i
polmoni e la funzione della respirazione. Anche la pelle e gli
occhi partecipano di tale rifornimento; non a caso si dice che ‘la
pelle respira’ e che gli ‘occhi assorbono’, con riferimento non
solo alle radiazioni solari, alla luce e ai colori, ma all’energia
in generale. Per questo è bene, appena possibile, lasciar
respirare la pelle liberandola dagli indumenti eccessivi ed evitare
l’utilizzo prolungato degli occhiali da sole. E’ importante esser
consapevoli di questa capacità dell’organismo di
trasformarsi in un vero e proprio accumulatore energetico, portando
la propria sensibilità a percepire direttamente tutto questo
sulla propria pelle e attraverso i propri occhi, oltre che,
naturalmente, la propria respirazione.

Camminando, quando ovviamente il sentiero non presenta particolari
difficoltà e permette invece di ‘raccogliere l’attenzione’
un pochettino più internamente, le tecniche di respirazione
sono molto semplici ma efficaci.

La prima esperienza da fare è quella della respirazione a
narici alterne, ‘tappando’ una delle due narici con una o due dita
della mano opposta e respirando con l’altra per circa un minuto.
Dopo di che si inverte la posizione.

Ogni narice ha delle potenzialità specifiche, essendo la
destra collegata con il sistema nervoso simpatico e la sinistra con
il parasimpatico. Risulta pertanto utile stimolare la prima quando
ho bisogno di ricaricarmi energeticamente, la seconda quando invece
desidero rilassarmi. Alternare entrambe le stimolazioni ha invece
un effetto equilibrante.

Un altro semplice esercizio da praticare camminando consiste nel
rendere consapevolmente il più lunga possibile la fase
dell’espiro. Questo tipo di respirazione mi sarà d’aiuto nei
momenti in cui è richiesto maggior sforzo fisico: l’espiro
infatti aiuta a sostenere il momento dello sforzo e rende
disponibile una maggior quantità do energia
all’organismo.

Loredana
Filippi

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