Riciclo dei RAEE: il successo di Ecodom

65.414 tonnellate di materiali riciclati per 75.954 tonnellate di rifiuti elettronici raccolti: il Rapporto di Sostenibilit

Immaginate di trasformare 76 mila tonnellate di elettrodomestici
dismessi tra frigoriferi, condizionatori, scalda acqua, lavatrici,
lavastoviglie, cappe e forni in un bosco grande quanto l’intera
provincia di Milano. Per una volta non si tratta soltanto di un bel
sogno a occhi aperti: in termini di benefici ambientali, quel bosco
immaginario equivale ai risultati ottenuti nel 2009 da Ecodom, il
consorzio che riunisce i 35 principali produttori di grandi
elettrodomestici sul mercato italiano e che dal 1° gennaio 2008
è responsabile del loro riciclaggio, dalla raccolta al
trattamento.

Il Rapporto di Sostenibilità Ambientale sul secondo anno di
attività del consorzio, presentato lo scorso 11 giugno
nell’impianto austriaco di Kematen della UFH Recycling, azienda
modello nel settore, descrive in cifre un autentico successo.
65.414 tonnellate di materiali riciclati per 75.954 tonnellate di
RAEE domestici raccolti: in pratica, è come se fossero stati
recuperati tutto il ferro del Golden Gate di San Francisco,
l’alluminio di 180 milioni di lattine, il rame di 1.000 km di
canaline per tetti e la plastica di 2 milioni di sedie da giardino,
con una riduzione delle emissioni di anidride carbonica pari a
1.396.000 tonnellate rispetto al 2008, il corretto trattamento di
178 mila kg di gas CFC ozono-lesivi e un risparmio energetico
paragonabile ai consumi elettrici annui di 100 mila famiglie.

“Un risultato al di sopra degli obiettivi fissati”, commenta con
soddisfazione Piero Moscatelli, Presidente di Ecodom, senza
nascondere, tuttavia, il rammarico per un’Italia a due
velocità anche in questo settore: “Gli unici dati
insoddisfacenti sono quelli che evidenziano quanto il Centro-Sud
sia rimasto indietro: bisogna accelerare”. Ben il 59% della
raccolta dei RAEE, infatti, si concentra al Nord: in testa alla
classifica delle regioni più virtuose la Lombardia, seguita
dal Piemonte e dal Veneto. Nonostante i centri di prelievo gestiti
solo da Ecodom siano aumentati del 5%, “resta il problema dei
ritiri illegali”, spiega l’Amministratore Delegato Giorgio Arienti.
“Ogni anno perdiamo 600 mila kg di RAEE, che finiscono stoccati in
Africa e in Oriente o di cui non si conosce la destinazione”.

Il percorso per la creazione di un circuito virtuoso, dunque,
è iniziato, ma la sfida resta ancora da vincere.

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