
Una spedizione di ricercatori svedesi nel mar Baltico si è imbattuta in bolle di metano molto più in superficie del previsto. E potrebbero essercene altre.
In Europa si ricicla il 35 per cento dei rifiuti urbani, l’obiettivo è superare il 50 per cento. I paesi più virtuosi sono Austria, Germania e Belgio.
C’è stato un notevole incremento rispetto al 2001 nel
riciclo dei rifiuti urbani nell’Europa a 27, più Croazia,
Islanda, Svizzera, Norvegia e Turchia. Si è infatti passati
dal 23% del 2001 al 35% nel 2011. Del totale prodotto (circa 503
kg a testa, secondo i dati eurostat), buona parte finisce ancora in
discarica (37%), circa un quarto viene incenerito o riciclato,
mentre circa il 15% diventa compost. I dati provengono dall’Agenzia
europea per l’ambiente e sono stati raccolti nel volume Municipal waste management.
Chi c’è in testa. I migliori in questo
senso sono gli austriaci, che riciclano il 63% dei loro rifiuti,
seguiti da Germania (62%), Belgio (58%), Paesi Bassi (51%) e
Svizzera (51%). I paesi che hanno migliorato la raccolta con
più efficienza sono stati il Regno Unito, che è
passato dal 12% al 39% e l’Irlanda (passata dall’11% al 36%).
Il miglioramento nel trattamento dei rifiuti urbani ha portato,
nella decade esaminata, ad una riduzione dei gas serra del 56% e di
38 milioni di tonnellate di CO2 nel terriorio europeo.
“In un periodo relativamente breve, alcuni paesi hanno promosso con
successo una cultura del riciclo – ha detto Jacqueline McGlade,
direttore esecutivo dell’Eea – con infrastrutture, incentivi e
campagne di sensibilizzazione. Altri continuano invece a restare
indietro, sprecando enormi quantità di risorse. L’attuale
elevata domanda di alcuni beni dovrebbe costituire per i paesi un
segnale sulle evidenti opportunità economiche del
riciclo”.
Nel nostro Paese. L’Italia dal canto suo
rispecchia esattamente la media europea, con una percentuale di
riciclo appena superiore al 35%, ancora lontani dal quel 50% che
prevede la direttiva 2008/98/EC. La media è data da
valori molto diversi tra loro, sparsi sul territorio nazionale.
Numeri che variano dal 9% della Sicilia al 59% del Veneto. Le
Regioni con le perfomance migliori sono la Campania (+14%), Marche
(+13%) e Sardegna (+10%).
La buona notizia è che, secondo le stime dei ricercatori che
lavorano sui dati raccolti, abbiamo ottime possibilità di
superare il 50%, a patto di continuare su questa strada.
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