
Arriva anche in Italia una proposta di legge per il reato di ecocidio. Jojo Mehta, fondatrice di Stop ecocide International, spiega perché è essenziale.
L’energia ricavata da fonti fossili causa sempre pi
Arabia Saudita, Iraq, Kuwait e Nigeria sono importanti fornitori
di petrolio. Marocco, Pakistan, Sierra Leone e Siria sono paesi
poveri del “terzo mondo” che spendono più della metà
del reddito percepito dalle esportazioni per importare energia,
come afferma una statistica di qualche anno fa. Germania, Spagna e
Paesi Scandinavi hanno sviluppato più di tutti l’uso di
risorse rinnovabili come vento, sole, geotermica,
biomasse e idroelettrico.
La vita dei cittadini si differenzia molto in questi tre tipi di
paesi: quelli fornitori di petrolio sono spesso coinvolti in
conflitti o guerre,
quelli del secondo gruppo non riescono a migliorare il proprio PIL,
nel terzo gruppo si trovano alcune delle nazioni più
sviluppate e di maggior benessere. Questi dati dimostrano l’impatto
delle energie fossili sulla società, a 360°. Più
una nazione ne è dipendente, meno sono garantite
stabilità sociale e benessere. L’inquinamento
atmosferico provocato dall’uso di petrolio, carbone e,
in misura minore, da metano, è solo uno – nei paesi ricchi
quello più visibile – dei tanti fattori problematici
collegati all’uso di energie fossili.
L’energia è ormai un bene primario, senza il quale non si
muove e non si produce niente. Il petrolio è attualmente la
fonte più richiesta, ma si trova in mano a pochi. Anche gli
Usa, la maggiore potenza economica e politica del mondo, dipendono
da una manciata di paesi. Come per ogni bene primario, conduce un
esistenza miserabile chi non ne dispone, mentre diventa ricco chi
è capace di trasformarlo, impiegandolo per la produzione di
beni e per il trasporto.
Se ogni paese avesse la stessa disponibilità di energia e
non dipendesse troppo dagli altri, il mondo potrebbe essere molto
diverso. Ci sarebbe sicuramente sempre chi è più
organizzato, chi più caotico, chi più creativo, chi
meno democratico, chi più operoso e chi più ozioso.
Ma le differenze sarebbero meno esasperate e l’inquinamento causato
dalle emissioni dei prodotti fossili non sarebbe la prima
causa di
morte nel mondo (secondo l’Organizzazione Mondiale per
la Salute). Sempre più economisti, scienziati e politici
dichiarano che lo sviluppo di fonti rinnovabili è
indispensabile per la futura pace nel mondo e per evitare una
grande crisi mondiale al momento in cui finiranno le risorse, prima
il petrolio, poi il metano. Il carbone inquina con le polveri
sottili e non può essere considerato una buona
soluzione.
L’Europa cerca, con delle direttive, di obbligare le singole
nazioni a sviluppare la produzione di energia rinnovabile:
entro il 2010 il 12%
dell’energia dovrebbe provenire da fonti rinnovabili.
Attualmente solo pochi paesi sembrano essersi organizzati per
raggiungere questo traguardo;ma esistono anche realtà
coordinate che lavorano per lo sviluppo delle energie rinnovabili,
come Eurosolar, fondata a Berlino nel 1988 e diffusa in molte
nazioni europee.
Le possibilità per realizzare un cambiamento ci sono: il
sole splende in tutto il mondo, il vento soffia in ogni nazione…
Imbrigliarli e trasformarli in energia costa più che
estrarre l’energia fossile, ma non si può dimenticare di
considerare tutti i costi secondari e
aggiuntivi – come quelli ambientali e sociali – i
miliardi che vengono spese per le guerre nei paesi del petrolio e
per sostenere i paesi che non si possono permettere l’importo di
energia, i costi per le bonifiche delle perdite di petrolio.
Anche le tecnologie per la produzione dell’idrogeno, che
dovrebbe prendere il posto della benzina, sono a un buon punto.
Abbiamo fatto molti progressi nella progettazione di
edifici a basso consumo
energetico, grazie a tecnologie nuove si riescono a
produrre apparecchiature ad
alta efficienza. Con un mix intelligente di tante
tecnologie e con investimenti calcolati bene sarebbe possibile
già oggi dare, con le risorse rinnovabili, una risposta
valida alla latente crisi globale dell’ambiente, dello sviluppo e
dell’economia.
Rita
Imwinkelried
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Arriva anche in Italia una proposta di legge per il reato di ecocidio. Jojo Mehta, fondatrice di Stop ecocide International, spiega perché è essenziale.
Nonostante indicazioni contrastanti da parte degli studi, la Commissione europea non vuole applicare un principio di precauzione sul glifosato.
L’università Queen Margaret di Edimburgo ha annunciato la scoperta di una sostanza in grado di sostituire l’olio di palma.
L’ong African parks ha acquistato il più grande allevamento di rinoceronti bianchi del mondo e ha deciso di reintrodurli nel loro ambiente naturale.
Il Sinodo dei Vescovi che si terrà a ottobre compenserà le proprie emissioni di CO2 con il supporto del progetto Impatto Zero di LifeGate.
Più controlli sulla qualità dell’aria, soglie più severe e risarcimenti per i cittadini che subiscono i danni dello smog: lo chiede il Parlamento europeo.
Secondo l’Agenzia europea per l’Ambiente, l’esposizione al bisfenolo A utilizzato nella produzione industriale degli imballaggi rappresenta un potenziale rischio per la salute.
Il suo tratto, unico e inimitabile, ha reso Botero noto in tutto il mondo, anche in Italia, dove il pittore e scultore lavorò per lungo tempo.
Nell’ Upper Sioux Agency State Park l’esercito americano impiccò 38 nativi Dakota nel 1862, compiendo la più grande esecuzione di massa della sua storia.