
Il Digital news report di Reuters è uno dei più rilevanti e attesi studi sul consumo di notizie online e sullo stato di salute del giornalismo.
Codice, 2007
È uscito ieri un rapporto di Save The Children,
organizzazione umanitaria internazionale, secondo cui il
riscaldamento globale mette a rischio la vita di 170 milioni di
bambini.
Qualche tempo fa, in un dissacrante episodio le creature di
South Park si agitano qua e là rifugiandosi tutti nella
palestra cittadina per scampare allo spettro di un riscaldamento
globale invisibile e inesistente.
Pochi mesi fa Al Gore ha vinto con 2500 scienziati Onu Ipcc il
premio Nobel per la Pace, in quanto alfiere di una strenua
battaglia per la presa di coscienza di una minaccia sconvolgente;
avendo poco prima vinto, cosa mai accaduta nella storia, per il
medesimo tema, un premio Oscar.
Questo paperback Codice, perfetto nel formato e nel tempismo,
può farci da timone in questo mare in tempesta: riassume con
una concisione e una chiarezza uniche molte informazioni base
riguardanti il tema.
Cos’è, innanzitutto, il riscaldamento globale? La Terra
è una serra naturale, per (nostra) fortuna. Altrimenti
sarebbe come la Luna. Il fatto è che molti, forse troppi
indizi, ci dicono che ora c’è un “effetto serra
rafforzato”.
Ma qui si trova anche, finalmente, una “breve storia
dell’ipotesi del cambiamento climatico”, dalle prime pionieristiche
ricerche dello scienziato svedese Svante Arrhenius e le conferme di
Thomas Chamberlin ai primi strumenti, fino alle indagini di Gilbert
Plass, Roger Revelle (del celebre istituto Scripps per
l’oceanografia), Charles Keeling (e siamo nel 1958-1959).
Perché, però, tanto ritardo per riconoscerlo?
Spiegazione schematica.
Dal 1988 in poi le espressioni “riscaldamento
globale” e “cambiamento climatico” si sono ampiamente diffuse,
mentre “effetto serra” ha perso il suo appeal ed è adottato
raramente… poiché tutti sanno oggi cosa significa
“riscaldamento globale”. Mettendo insieme 1) la ricerca scientifica
portata avanti soprattutto intorno alla metà degli anni
Sessanta 2) l’inquietante tendenza al rialzo nelle registrazioni
della temperatura globale alla fine degli anni Ottanta 3) la nostra
accresciuta conoscenza, negli anni Ottanta, del modo in cui il
clima del passato ha reagito alle variazioni di anidride carbonica
4) la nascita di una coscienza ambientalista nei tardi anni Ottanta
e 5) il selvaggio interesse dei media per gli scontri di opinione
insiti nel dibattito, ecco che giungiamo al riconoscimento
dell’ipotesi del riscaldamento globale.
Ci sono le prove, e il libro le elenca. Ci sono gli scenari del
futuro, terrestre e marino. C’è anche l’opinione degli
scettici.
C’è anche una sorpresa finale, nel capitolo “Sorprese”:
“fra gli scienziati sta però crescendo il timore che il
cambiamento del clima possa aver luogo in modo repentino”. Insomma,
fare qualcosa, leggere questo libro, prendere coscienza del
problema: è tutto urgente.
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