
Coste rocciose a picco sul mare, calette impervie ma incontaminate, grotte da esplorare: l’Arcipelago delle Tremiti è un gioiello da non abbandonare.
L’intero percorso è indicato per tutti, pertanto non presenta difficoltà. Si può percorrere in due giorni di cammino
L’intero percorso è indicato per tutti, pertanto non
presenta difficoltà. Si può percorrere in due giorni
di cammino, ma volendo si può scegliere di effettuarlo in
un’unica tappa. Per chi decide di effettuare il trek in due
giornate, molte sono le possibilità di alloggio a
Moneglia.
L’ambiente
Il paesaggio della Riviera di Levante, appare più aspro e
accidentato rispetto a quello della Riviera di Ponente. Percorrendo
in treno la linea costiera si attraversano decine di gallerie che
perforano promontori precipiti di roccia dal colore tetro, incisi
da minuscole calette (le “ciazze” o “ciasse”) ove, su un breve arco
di ciottoli o di rena grossolana, spumeggia il mare. Il calcare
marnoso, gli scisti e le argille scagliose vengono demoliti dalle
onde, che mettono a nudo la tessitura delle rocce e formano piccoli
scogli accidentati.
È il regno della macchia sempreverde, ora alta e rigogliosa,
ora più povera e degradata, inframmezzata, in brevi tratti e
nei fondovalle più favorevoli, da ristrette colture di
agrumi, viti, olivi, il più delle volte costretti nei
terrazzamenti artificiali delle “fasce”.
Luoghi suggestivi
Sughereta di Deiva: posta tra Case Roassa e Case
Mirò, nella valle del torrente Deiva, a circa 2-3 chilometri
dalla costa, rappresenta l’unico esempio di bosco naturale di
sughera della Liguria. Oltre alla sughera, presente con imponenti
esemplari, vi si trovano anche roverella e pino marittimo. Da
notare nel sottobosco la presenza del bosso.
Punta Mesco: sporgenza tra Monterosso e Levanto sulle Cinque
Terre. I fondali presentano particolarità estremamente
interessanti, con varie specie di unicelle, gorgonie, spirografe,
attinie, cerianti e il raro corallo nero. Purtroppo la zona risulta
essere intensamente manomessa da pescatori subacquei.
1° TAPPA.
Durata (escluse le soste): 4 ore e 30 minuti
Percorso: Sestri – Punta Manara – Riva Trigoso – Monte
Comunaglia – Moneglia
Il sentiero si stacca al centro della via vecchia pedonale di
Sestri. Oltrepassato un arco ci si dirige verso sinistra sino ad
arrivare a picco sul mare. Ci si inoltra nel bosco e dopo una breve
salita e un sali-scendi all’interno dell’area boschiva, con
spettacolare visione di Sestri e della “baia del silenzio”, si
arriva a Punta Manara. Vista su Riva e su Sestri. Si prosegue in
salita e poi in piano nel bosco sino ad arrivare, con una discesa
finale a Riva Trigoso.
Il sentiero riprende, dopo aver attraversato il paese, lasciati
sulla nostra destra i cantieri navali e attraversata la strada che
porta alle gallerie per Moneglia, in leggera salita e segue una
strada sterrata che poi si inoltra nel bosco. Lasciata a destra la
deviazione per Punta Baffe si sale ancora per proseguire con
sali-scendi sino sopra Moneglia; la discesa per raggiungere il
paese è su strada molto ripida, ma in cemento. Moneglia
merita una visita, soprattutto per la chiesa in stile romanico
contaminato dallo stile ligure.
2° TAPPA.
Durata (escluse le soste): 5 ore
Percorso: Moneglia – Deiva – Framura – Bonassola –
Levanto
Si sale alla frazione Lemeglio percorrendo una scalinata, poi si
segue la strada asfaltata. Ci si inoltra nel bosco a picco sul mare
e in breve si giunge a Deiva Marina.
Oltrepassato il paesino ci si inerpica su un sentiero nascosto nel
bosco (attenzione perché è difficile notarne
l’attacco) sino ad arrivare a Casa Serra, splendida villa dai fasti
ormai persi. Si attraversa un bosco di erica e si arriva a Framura,
paese sparso e arroccato sulle alture sovrastanti il mare. Molto
bella la torre del paese.
Si attraversa Framura bassa, si prende la direzione per Anzo e,
dopo un breve tratto, ci si inoltra nel bosco. Il percorso è
molto bello. Dopo essere scesi ad un ruscello nascosto nel bosco
(chiudendo gli occhi, con un po’ di fantasia sembra di essere nella
jungla) e averlo attraversato si sale sino ad una serie di case
dove è molto facile incontrare contadini che preparano il
formaggio seguendo le vecchie tradizioni. Si prosegue nel bosco e
poi con una breve discesa si arriva a Bonassola.
Attraversato il paese si sale tra case e muretti a secco sino al
passo che divide Bonassola da Levanto, che ormai si intravede in
basso. Si scende su sentiero, su strada e poi su gradini sino a
Levanto. La cittadina merita una visita approfondita per la Chiesa,
la loggia dell’XI° secolo, il castello e le mura.
Equipaggiamento indispensabile
Zaino, scarponcini da trekking oppure scarpe da ginnastica robuste
e con suola non liscia, mantellina per la pioggia, borraccia,
giacca a vento e abbigliamento a “cipolla” cioè a
strati.
Quando andare
In Liguria, per chi vuole godere a pieno della bellezza dei luoghi,
senza immergersi nel bagno di folla di turisti, si va da ottobre a
marzo.
Come arrivare
Il treno è la soluzione migliore sia dal punto di vista
ecologico, sia da un punto di vista pratico. Proprio per la
conformazione dell’ambiente ligure le strade sono molto tortuose e
“stressanti”. Quindi il treno è un ottimo servizio per
approcciarsi mentalmente e serenamente al trekking.
Note… gastronomiche
Non si può andare in Liguria senza assaggiare, o meglio
mangiare, della focaccia. Al formaggio, con la salvia, il
rosmarino, le olive, le cipolle oppure, ugualmente buonissima,
senza a: focaccia e basta.
Un piatto di trenette o di trofie al pesto non possono mancare
nella cena. E poi, ovviamente, pesce a volontà.
Infine una menzione d’onore per le torte di verdure e i
polpettoni… Buon appetito…
Trekking a cura di: Panda Trek in collaborazione con WWF Italia
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