Rock Files Today – 03 Ottobre – Sinéad O’Connor

Oggi, 3 Ottobre 1992 New York, studi del network televisivo NBC Questa sera, ospite del celebre show Saturday Night Live c’è la controversa rockstar irlandese Sinéad O’Connor. Vestita completamente di bianco e (come sempre) rasata a zero, Sinéad presenta in diretta al pubblico americano la canzone che dà il titolo al suo nuovo album: Am


Oggi, 3 Ottobre 1992
New York, studi del network televisivo NBC
Questa sera, ospite del celebre show Saturday Night Live c’è
la controversa rockstar irlandese Sinéad O’Connor.
Vestita completamente di bianco e (come sempre) rasata a zero,
Sinéad presenta in diretta al pubblico americano la canzone
che dà il titolo al suo nuovo album: Am I Not Your Girl?
Dopo di che, decide di cantare un brano di Bob Marley, il discusso
War, un pezzo che denuncia lucidamente e con puntualità i
mali del mondo occidentale:. Derivate da un discorso del 1963 fatto
all’Onu dal re etiope Haile Selassie (la reincarnazione di Dio,
secondo i seguaci della dottrina Rasta), le parole di War recitano
che sino a quando esisteranno razze superiori e razze inferiori,
sino a quando gli uomini verranno giudicati per il colore della
loro pelle, sino a quando continueranno ad esserci cittadini di
serie A e di serie B, allora ci sarà Guerra.
Il pezzo, già messo al bando dalla tv americana per la sua
presa di posizione antioccidentale, assume ancora maggior forza
nella versione a-cappella, e cioè per sola voce, di
Sinéad e per la sua intensa interpretazione.
Non solo.
Alla fine del brano, la cantante irlandese estrae una foto di Papa
Giovanni Paolo II, e (mentre la straccia con disprezzo) dice:
“Fight your real enemy”, combatti il vero nemico.
La NBC riceve 5000 telefonate di protesta (tra le quali quella di
Frank Sinatra che dichiara che se dovesse mai incontrare
Sinéad le darebbe un pugno in faccia) e una multa di 2
milioni e mezzo di dollari.
Quando, meno di due settimane dopo Sinéad O’Connor (che non
ha rilasciato dichiarazioni dopo la sua apparizione televisiva)
ritorna in America per partecipare al 30° compleanno
discografico di Bob Dylan riceve un’amara sorpresa. Il pubblico del
Madison Square Garden la fischia e la insulta: lei non riesce a
cantare la prevista cover di Dylan, accenna un paio di strofe
a-cappella di War dopo di che crolla in lacrime tra le braccia di
Kris Kristofferson.

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