Rock Files Today – 15 Giugno – Bob Dylan

Oggi, 15 Giugno 1965 New York: Studio A della Columbia Records.Seduto al pianoforte, Bob Dylan sta cercando l’arrangiamento giusto per il nuovo pezzo che ha in mente…


Oggi, 15 Giugno 1965
New York: Studio A della Columbia Records.
Seduto al pianoforte, Bob Dylan sta cercando l’arrangiamento giusto
per il nuovo pezzo che ha in mente. Al collo, ha il fido
reggiarmonica con lo strumentino a bocca pronto ad essere
innescato.

Il tempo della canzone è strano, una specie di
¾.

“E’ un walzer”, gli suggerisce Tom Wilson, il talentuoso
produttore artistico che già da un paio d’anni ha preso il
posto di John Hammond al fianco di Dylan,
“Non è un walzer”, precisa Bob, “è un’altra
cosa”.

Dopo essere stato in tour in Inghilterra, aver conosciuto i
Beatles e potuto toccare con mano il successo che i Fab Four
stavano avendo, Dylan ha capito che il folk, per lui, appartiene
ormai al passato.

In realtà, lui ha mai veramente legato con il movimento
dei folkettari del Greenwich Village e con le loro posizioni
politiche così radicali.
Lui è un musicista e non gliene frega niente di fare marce
di protesta, come piaceva invece alla sua ex-fidanzata Joan
Baez.
Piuttosto, a lui, ora, interessa raggiungere un numero maggiore di
persone.

Ecco perché ha ingaggiato per queste session alcuni
musicisti virtuosi come Michael Bloomfield, formidabile chitarrista
della miglior band rock blues d’America, i chicagoani della Paul
Butterfield Blues Band. O perché sta cercando qualcuno che,
in quella nuova canzone che ha in mente, provi a farci stare il
suono affascinante dell’organo Hammond.

In studio, quel giorno, sta girovagando Al Kooper,
cantautore/chitarrista e compositore poco più che ventenne.
E’ amico di Tom Wilson ed è lì perché spera di
avere un ingaggio come chitarrista nelle session di Bob Dylan. Ma
quando vede Mike Bloomfield capisce che, per lui, ambire a quel
posto è una missione impossibile.
“Dylan vuole il suono dell’Hammond?”, pensa in quel momento,
“Bè, lo faccio io”. Va da Tom Wilson e gli dice: “Ho in
mente il riff di organo che Bob sta cercando”. “Al, tu sei un
chitarrista … non hai mai suonato l’organo in vita tua
…”, gli risponde Wilson.

“Mettimi alla prova”, insiste Kooper.

E così, Paul Griffin si sposta al piano e lascia ad Al la
tastiera dell’Hammond.
Mentre il gruppo prova a suonare il nuovo brano, Kooper cerca di
inserire la parte che ha in mente. Timoroso che non possa piacere,
tiene il volume basso. Ad un certo punto, Dylan si ferma: “Alzate
il volume dell’organo”, dice, “Mi piace quel che sta uscendo
…”.

In quel preciso momento, nasce il riff di organo Hammond
più famoso della storia e, soprattutto, prende forma la
canzone che, di recente, un panel di critici musicali
internazionali ha detto essere il brano più importante della
storia del rock.
Il giorno dopo, il 16 giugno del 1965, Bob Dylan registra la track
definitiva di Like A Rolling Stone.

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