I lavori del ponte sullo stretto di Messina dovrebbero iniziare a dicembre 2024 e concludersi nel 2032. Ma i cittadini si ribellano.
Salviamo le api una volta per tutte
Da quando il ministero della Salute ha introdotto il divieto all’uso degli insetticidi neonicotinoidi, nel 2008, la moria delle api si è interrotta.
Aggiornamento del 27 giugno 2012: la sospensione dell’utilizzo degli insetticidi neonicotinoidi per la concia delle sementi di mais è stata prorogata per altri sette mesi. Il ministro della Salute Renato Balduzzi ha approvato la decisione della Commissione consultiva dei prodotti fitosanitari di prorogarne la sospensione cautelativa a causa del loro effetto sulla salute delle api. Resta ancora da vedere quale sarà il parere dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) riguardo le analisi relative agli effetti acuti e cronici dei neonicotinoidi su questi insetti. (Corriere.it)
In Italia ci sono un milione e 100mila alveari gestiti da 75mila apicoltori. Un giro d’affari da milioni di euro ogni anno. Ma il fatto più importante è che api, bombi e farfalle impollinano circa l’80 per cento delle colture europee. Senza di loro sarebbe seriamente a rischio la nostra stessa sicurezza alimentare.
Tra il 2002 e il 2008 la produzione di miele ha registrato un calo di quasi il 50 per cento secondo l’Unione nazionale apicoltori italiani (Unaapi). Così nel 2008 l’Italia ha deciso di applicare il principio di precauzione vietando i neonicotinoidi per la concia delle sementi (come il mais). Tale principio prevede che un paese possa decidere di adottare misure preventive in caso di rischi effettivi di danno grave o irreversibile, senza aspettare la prova scientifica schiacciante.
Il divieto, in scadenza il 30 giugno 2012, è stato già rinnovato quattro volte e ora gli apicoltori italiani hanno chiesto al governo un salto di qualità: non solo l’ennesimo, semplice prolungamento, ma la trasformazione del decreto in una scelta definitiva.
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