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L’Indonesia ha annunciato la creazione di un santuario degli squali, un’area marina protetta per salvaguardare le specie presenti nel ricco ecosistema del Triangolo del corallo.
La nuova riserva naturale si estende su una superficie di
46mila chilometri quadrati ed è stata annunciata
ufficialmente mercoledì 20 febbraio dal governo locale delle
isole Raja Ampat, la punta occidentale dell’arcipelago
della Nuova Guinea, in Indonesia. Nell’area non sarà
più possibile pescare e condurre altre attività
pericolose per la sopravvivenza delle specie presenti, come squali
e mante giganti.
Il Triangolo dei coralli, noto anche come “l’Amazzonia
dell’oceano” per la sua straordinaria biodiversità, è
minacciato dai cambiamenti climatici, dall’overfishing
(sovrasfruttamento ittico) e dal finning, la crudele pratica che
prevede l’asportazione delle pinne agli squali, per poi rigettarli
in mare ancora vivi.
Il Parlamento europeo ha approvato a novembre il
regolamento per vietare ogni tipo di deroga al finning. Grazie
a questa spinta, anche l’Indonesia, primo esportatore al mondo di
squali e mante giganti, si è impegnata nella loro protezione
creando una zona ad accesso limitato.
Rizal Algamar, direttore di Nature Conservancy Indonesia, ha definito
questa decisione – attraverso una nota scritta con la
collaborazione di Conservation International – come una svolta:
“Le prove scientifiche dimostrano che il valore creato dalla
protezione degli squali e delle mante giganti è di gran
lunga superiore rispetto a quello derivante dalla loro uccisione,
visto che l’Indonesia sta diventando una meta sempre più
popolare del turismo marino e subacqueo”.
La popolazione di squali è in rapido declino in tutto
il mondo soprattutto per l’aumento del consumo della zuppa fatta
con le pinne in molti paesi del continente asiatico, come la Cina.
Si stima che ogni anno vengano uccisi 73 milioni di squali e per
questo molte specie avrebbero sofferto un declino anche superiore
al 75 per cento.
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