
A fine marzo, una manifestazione francese contro i mega bacini idrici si è trasformata in un campo di battaglia con le forze dell’ordine.
Le previsioni degli scienziati per il XXI secolo sono, a dir poco, allarmanti per l’innalzamento della temperatura del pianeta causato dall’effetto serra.
Secondo gli 899 scienziati dell’Ipcc (gruppo intergovernativo per
l’evoluzione del clima) l’incubo dell’acqua (alluvioni,
siccità) riguarderà milioni di abitanti nei cinque
continenti e i primi cambiamenti sono già evidenti: i
ghiacci dell’Artico si sono ridotti globalmente del 10-15%. Le Alpi
nei prossimi 100 anni vedranno le loro nevi perenni ridursi del
50%. Gli scienziati fanno notare che negli ultimi 20 anni la
riduzione delle nevi è stata pari a quella verificatesi nei
70 anni precedenti.
Ghiacciai e terreni ghiacciati meno estesi cambieranno il paesaggio
e provocheranno tanto la riduzione delle riserve idriche, quanto un
maggior dissesto idrogeologico per le accresciute infiltrazioni
d’acqua.
L’aumento della temperatura farà crescere il volume delle
acque marine con conseguente aumento del loro livello a cui si
aggiungerà un ulteriore innalzamento provocato dallo
scioglimento dei ghiacciai; si modificheranno anche la
salinità, il comportamento delle onde e la circolazione
delle correnti marine. La vita di milioni di persone insediate
lungo le coste sarà messa in pericolo; l’intrusione di acqua
salata comprometterà importanti riserve di acqua dolce;
intere isole saranno sommerse.
Ted Scambos, direttore della ricerca, conferma che la causa degli
inaspettati cambiamenti ambientali è dovuta all’aumento
delle temperature estive negli ultimi anni, determinato a sua volta
quasi sicuramente dal riscaldamento globale del pianeta.
Nonostante, infatti, la temperatura annuale complessiva sia rimasta
costante nel tempo, le estati polari sono state più calde di
ben tre gradi, sufficienti a scatenare l’inarrestabile processo di
fusione della superficie ghiacciata.
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