
Un lavoro dedicato all’interpretazione artistica, attraverso il mezzo fotografico, dei rifiuti differenziati. Una mostra a Impatto Zero.
Reggio Emilia, 28 aprile – 5 maggio 2006
Le opere in mostra a Reggio Emilia percorrono in un lampo – in
un flash? – la storia dell’arte moderna mondiale, da Andy Warhol a
Gilbert&George, da Arnulf Rainer a Franco Guerzoni in
collaborazione con Ghirri. Due grandi esposizioni centrali, curate
da Angela Madesani – storica della fotografia e critica d’arte –
affiancate da un’ampia offerta di iniziative, lezioni,
conferenze.
La prima mostra, Storie Urbane, coinvolge quindici protagonisti
europei, tra i più importanti nel panorama internazionale,
impegnati a Reggio Emilia in un lavoro collettivo che intende
indagare lo spazio urbano proponendo un nuovo sguardo sulla
città e la sua comunità.
Nell’epoca del disorientamento e della perdita del luogo,
l’immagine fotografica attira l’attenzione sulla relazione tra la
persona e lo spazio circostante scandito dalla molteplicità
dei paesaggi.
La seconda mostra, Al limite. Arte e fotografia tra gli anni
Sessanta e Settanta, è una riflessione sul tema del limite
attraverso i lavori realizzati da una cinquantina di artisti di
fama internazionale tra gli anni Sessanta e Settanta: una prima
ricognizione italiana della produzione fotografica di quel periodo
cruciale in cui la fotografia diventa lo strumento di ricerca di
molti artisti della Pop Art, dell’Arte concettuale e della Land
Art.
Perché tutto questo proprio a Reggio Emilia?
Dalla nascita del Gruppo 63, alle sperimentazioni
degli anni Settanta, alle gloriose esperienze di “Musica e
realtà”, sino ai giorni nostri, la cultura contemporanea ha
caratterizzato Reggio Emilia in modo decisivo. Oggi, installazioni
permanenti di artisti internazionali di chiara fama in luoghi
vissuti della città, la proposta dei Teatri con il REC, la
continua evoluzione dell’Aterballetto, il lavoro prezioso di
realtà locali, quali ad esempio il teatro dei quartieri, le
possibilità legate a spazi quali l’Officina delle Arti,
costituiscono l’occasione per una crescita diffusa della
creatività cittadina. A tutto ciò vogliamo aggiungere
un segno esemplare della Reggio che nella cultura vuole trovare il
cuore e l’essenza della propria convivenza civica. In questa
direzione, abbiamo pensato ad una iniziativa che posizioni
definitivamente Reggio Emilia in uno scenario internazionale,
soprattutto europeo, attraverso uno strumento culturale che
costituisce una solida tradizione cittadina – a partire dalla
straordinaria vicenda di Luigi Ghirri – e al contempo è
fortemente democratico: la fotografia. Capace, nella sua
immediatezza, di portare chiunque ad esprimere una insperata
profondità estetica e di essere una preziosa testimonianza,
la fotografia è una opportunità di tutti. La
Settimana della Fotografia Europea tiene conto di tutto ciò
e propone un evento, una produzione culturale di grande
qualità, attraverso il tema della città che cambia.
Coinvolgendo artisti europei e larga parte della città, dai
fotografi più qualificati ai circoli privati, con mostre,
con momenti di didattica e workshop, con interventi, dibattiti e
spettacoli. Non si tratta di un festival ma di un lavoro costante
che troverà, ogni anno, un momento di grande evidenza
popolare, che coinvolga tutta la città.
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Un lavoro dedicato all’interpretazione artistica, attraverso il mezzo fotografico, dei rifiuti differenziati. Una mostra a Impatto Zero.
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