
Vecchi e nuovi ogm sono sottoposti alle stesse regole, ma ora le cose potrebbero cambiare. Una petizione vuole evitare questo rischio.
Il Senato ha approvato ieri il testo del decreto Alemanno sulla coesistenza tra agricoltura ogm , convenzionale e biologica, attuando il passo decisivo per la sua trasformazione in legge.
Testo originale del decreto |
Testo dopo l’approvazione della Camera e del Senato |
(Salvaguardia del principio di coesistenza) |
(Salvaguardia del principio di coesistenza) |
1. Le colture di cui all’articolo 1 sono praticate senza che l’esercizio di una di esse possa compromettere lo svolgimento delle altre e senza che nessuna determinazione possa essere assunta al fine di favorire alcune colture a danno di altre. |
1. Le colture di cui all’articolo 1 sono praticate senza che l’esercizio di una di esse possa compromettere lo svolgimento delle altre. |
2. La coesistenza tra le colture di cui all’articolo 1 è realizzata in modo da tutelarne le peculiarità e le specificità produttive e, per quanto riguarda le caratteristiche delle relative tipologie di sementi, in modo da evitare ogni forma di presenza occasionale. |
2. La coesistenza tra le colture di cui all’articolo 1 è realizzata in modo da tutelarne le peculiarità e le specificità produttive e, per quanto riguarda le caratteristiche delle relative tipologie di sementi, in modo da evitare ogni forma di commistione tra le sementi transgeniche e quelle convenzionali e biologiche. |
2-bis. Nel rispetto del principio di cui al comma 1, l’introduzione di colture transgeniche avviene senza alcun pregiudizio per le attività agricole preesistenti e senza comportare per esse l’obbligo di modificare o adeguare le normali tecniche di coltivazione e allevamento. È fatta salva ogni disposizione concernente le aree protette. |
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3. L’attuazione delle regole di coesistenza deve assicurare ai consumatori la reale possibilità di scelta tra prodotti transgenici e non transgenici e, pertanto, le coltivazioni transgeniche sono praticate all’interno di filiere di produzione separate rispetto a quelle convenzionali e biologiche. |
3. L’attuazione delle regole di coesistenza deve assicurare agli agricoltori, agli operatori della filiera ed ai consumatori la reale possibilità di scelta tra prodotti convenzionali, biologici e transgenici e, pertanto, le coltivazioni transgeniche sono praticate all’interno di filiere di produzione separate rispetto a quelle convenzionali e biologiche. |
Articolo 3. |
Articolo 3. |
(Applicazione delle misure di coesistenza) |
(Applicazione delle misure di coesistenza) |
1. Al fine di prevenire il potenziale pregiudizio economico e l’impatto della commistione tra colture transgeniche e non transgeniche, con decreto del Ministro delle politiche agricole e forestali, d’intesa con la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, sono definite le norme quadro per la coesistenza, anche con riferimento alle aree di confine tra regioni, sulla base delle linee guida predisposte dal Comitato di cui all’articolo 7. Il suddetto decreto è notificato alla Commissione europea nell’ambito della procedura prevista dalla direttiva 98/34/CE del Consiglio, del 22 giugno 1998. |
1. Al fine di prevenire il potenziale pregiudizio economico e l’impatto della commistione tra colture transgeniche, biologiche e convenzionali, con decreto del Ministro delle politiche agricole e forestali, di natura non regolamentare d’intesa con la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, emanato previo parere delle competenti Commissioni parlamentari, sono definite le norme quadro per la coesistenza, anche con riferimento alle aree di confine tra regioni, sulla base delle linee guida predisposte dal Comitato di cui all’articolo 7. Il suddetto decreto è notificato alla Commissione europea nell’ambito della procedura prevista dalla direttiva 98/34/CE del Consiglio, del 22 giugno 1998. |
Articolo 4. |
Articolo 4. |
1. Le regioni e le province autonome adottano, con proprio provvedimento da adottarsi entro il 31 dicembre 2005, il piano di coesistenza in coerenza con il decreto di cui all’articolo 3; tale piano contiene le regole tecniche, con particolare riferimento alle buone pratiche agricole, le condizioni e le modalità per assicurare la coesistenza, prevedendo strumenti che garantiscono la collaborazione degli enti territoriali locali, sulla base dei principi di sussidiarietà, differenziazione ed adeguatezza. |
1. Le regioni e le province autonome adottano, con proprio provvedimento, il piano di coesistenza in coerenza con il decreto di cui all’articolo 3; tale piano contiene le regole tecniche per realizzare, la coesistenza, prevedendo strumenti che garantiscono la collaborazione degli enti territoriali locali, sulla base dei principi di sussidiarietà, differenziazione ed adeguatezza |
3. Le regioni e le province autonome promuovono il raggiungimento, su base volontaria, di accordi tra imprenditori agricoli, al fine di adottare le misure di gestione dirette per assicurare la coesistenza tra colture transgeniche e non transgeniche. |
3. Le regioni e le province autonome promuovono il raggiungimento, su base volontaria, di accordi tra conduttori agricoli, al fine di adottare le misure di gestione previste dal piano di coesistenza di cui al comma 1 per assicurare la coesistenza tra colture transgeniche, convenzionali e biologiche. |
3-bis. Le regioni e le province autonome, al fine di prevedere un equo risarcimento per gli eventuali danni causati dalla inosservanza del piano di coesistenza, ferme restando le previsioni dell’articolo 5, comma 1-bis, possono istituire un apposito fondo, finalizzato a consentire il ripristino delle condizioni agronomiche preesistenti all’evento dannoso, il cui funzionamento è determinato con le modalità stabilite dal decreto di cui all’articolo 3, comma 1. |
Articolo 5. |
Articolo 5. |
(Responsabilità) |
(Responsabilità) |
1. L’imprenditore agricolo e gli altri soggetti individuati dal piano di coesistenza di cui all’articolo 4, sono tenuti ad osservare le misure contenute nel piano medesimo. La responsabilità relativa ai danni diretti ed indiretti causati dall’inosservanza delle misure del piano grava su coloro che espongono altri imprenditori agricoli ai danni suddetti. Sui soggetti che non osservano le misure del piano incombe l’onere probatorio derivante dall’inosservanza delle misure stesse. |
1. Il conduttore agricolo e gli altri soggetti individuati dal piano di coesistenza di cui all’articolo 4 sono tenuti ad osservare le misure contenute nel piano medesimo. 1-bis. Il conduttore agricolo che riceve un danno derivante dall’inosservanza da parte di altri soggetti delle misure del piano di coesistenza ha diritto ad essere risarcito. Tale risarcimento grava su chiunque abbia cagionato i danni derivanti dalla inosservanza del piano di coesistenza di cui all’articolo 4 e del piano di gestione aziendale di cui al comma 3 del presente articolo. Sui soggetti che non osservano tali misure incombe l’onere probatorio derivante dall’inosservanza delle misure stesse. Analoga responsabilità grava sui fornitori dei mezzi tecnici di produzione e sugli altri operatori della filiera produttiva primaria. 1-ter. Con il decreto di cui all’articolo 3, comma 1, sono individuate le diverse tipologie di risarcimento dei danni di cui al comma 1-bis e di quelli derivanti da commistione non imputabile a responsabilità soggettive. Il decreto definisce inoltre le modalità di accesso del conduttore agricolo danneggiato al Fondo di solidarietà nazionale di cui al decreto legislativo 29 marzo 2004, n. 102, nei limiti delle disponibilità del Fondo medesimo. Il decreto definisce altresì le forme di utilizzo, senza ulteriori oneri a carico del bilancio dello Stato, di specifici strumenti assicurativi da parte dei conduttori agricoli, diretti a sostenere gli oneri derivanti dalle responsabilità e dai danni disciplinati dal presente articolo. |
2. L’imprenditore agricolo è esente dalle responsabilità di cui al comma 1, nell’ipotesi in cui abbia utilizzato sementi certificate dall’autorità pubblica e munite di dichiarazione della ditta sementiera, concernente l’assenza di organismi geneticamente modificati secondo la vigente normativa. |
2. Il conduttore agricolo è esente dalle responsabilità di cui al comma 1-bis, nell’ipotesi in cui abbia utilizzato sementi certificate dall’autorità pubblica e munite di dichiarazione della ditta sementiera, concernente l’assenza di organismi geneticamente modificati secondo la vigente normativa. |
Articolo 6 |
Articolo 6 |
2. A chiunque non rispetti le disposizioni di cui all’articolo 8, si applicano le misure sanzionatorie previste dall’articolo 1, comma 5, del decreto legislativo 24 aprile 2001, n. 212. |
2. Chiunque non rispetti le disposizioni di cui all’articolo 8, è punito con l’arresto da uno a due anni o con l’ammenda da euro 5.000 a euro 50.000 |
Fonte: Greenplanet.net
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