La medicina palliativa si prende cura dei pazienti che non possono più guarire. Deve essere rapida, efficace, in grado di migliorare la qualità di vita delle persone. L’Hospice Cascina Brandezzata di Milano la pratica con un approccio integrato tra medicina accademica e complementare.
Struttura della trasparenza
Anche nella medicina, come nella fisica, si inaugura oggi un nuovo pensiero: una struttura della trasparenza che mette in contatto i diversi livelli e l’interdipendenza della materia e della coscienza.
La concezione orientale del mondo che oggi, per singolare ironia
del destino, la fisica moderna va riscoprendo, ha come
caratteristica principale la consapevolezza dell’unità e
dell’interdipendenza di tutte le cose e di tutti gli eventi.
Ogni più piccola parte dell’universo è vista come
inseparabile dal “tutto cosmico”, differente manifestazione di una
stessa ultima realtà, che trascende tutti i concetti e tutte
le categorie.
L’incontro tra Oriente ed Occidente, due modi di concepire la vita
e l’essere umano, si configura anche come un incontro tra passato e
futuro: la fisica moderna sta riscoprendo la mistica orientale e va
riconfermando, di sua stessa mano, dati fino ad ora considerati
esoterici. Inaugura così un nuovo rapporto, basato su una
relazione di “trasparenza”, tra essoterico ed esoterico, tra
ciò che è rivelato (l’apparenza, l’evidenza
materiale, la legge) e ciò che è nascosto.
Ma il pensiero scientifico non approda al recupero della concezione
“mistica” attraverso la distruzione del pensiero logico e dei
secoli di storia che lo hanno maturato, né attraverso un
naufragio nell’irrazionale puro ma inaugurando, piuttosto, un nuovo
modo di pensare: un pensare che è un “passare” dal detto al
non detto, un “ri-salire” (o ri-discendere) attraverso ciò
che è manifesto ed evidente, a ciò che è
nascosto. L’in-visibile è, appunto, ciò che è
celato “nel” visibile: è qui, ora, davanti ai nostri stessi
occhi. Una “struttura della trasparenza” che, nel complesso delle
situazioni finite, riporta in superficie il mistero della presenza
velata nel tutto, scoprendolo o lasciandolo intravvedere, velandolo
o “ri-velandolo”.
La medicina è partita dalla filosofia e sta ora tornando
alla filosofia, in un cammino di recupero “scientifico” delle
antiche concezioni. Alla visione “lineare” del progresso se ne
sostituisce una “circolare”. Nella sua ricerca interiore, l’uomo
è portato naturalmente a esplorare nuovi territori; anche la
scienza, nel suo cammino verso la comprensione della realtà,
sembra avvicinarsi e lambire territori estranei e inusitati al suo
percorso abituale, sfiorando ambiti ritenuti propri di altre
competenze, di primo acchito non certamente “scientifiche”.
Così come la medicina antica ha avuto origine da presupposti
filosofici e a volte anche dogmatici, la medicina moderna ha ora
intrapreso un cammino a ritroso, basta pensare alla bioenergetica o
all’omeopatia come a tutte le nuove proposte terapeutiche basate
sulla concezione energetica dell’uomo e dell’universo.
La scienza ufficiale dunque va rivelando l’esistenza di un mondo
sottile che sottende e permea l’universo nel quale viviamo, una
quarta dimensione della quale si va mano a mano prendendo (o,
meglio, ri-prendendo) coscienza. E spetta, a quanto pare, proprio
alla nostra scienza attestare la labilità di un confine che,
forse, non è mai esistito.
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