Omeopatia

Struttura della trasparenza

Anche nella medicina, come nella fisica, si inaugura oggi un nuovo pensiero: una struttura della trasparenza che mette in contatto i diversi livelli e l’interdipendenza della materia e della coscienza.

La concezione orientale del mondo che oggi, per singolare ironia
del destino, la fisica moderna va riscoprendo, ha come
caratteristica principale la consapevolezza dell’unità e
dell’interdipendenza di tutte le cose e di tutti gli eventi.

Ogni più piccola parte dell’universo è vista come
inseparabile dal “tutto cosmico”, differente manifestazione di una
stessa ultima realtà, che trascende tutti i concetti e tutte
le categorie.

L’incontro tra Oriente ed Occidente, due modi di concepire la vita
e l’essere umano, si configura anche come un incontro tra passato e
futuro: la fisica moderna sta riscoprendo la mistica orientale e va
riconfermando, di sua stessa mano, dati fino ad ora considerati
esoterici. Inaugura così un nuovo rapporto, basato su una
relazione di “trasparenza”, tra essoterico ed esoterico, tra
ciò che è rivelato (l’apparenza, l’evidenza
materiale, la legge) e ciò che è nascosto.

Ma il pensiero scientifico non approda al recupero della concezione
“mistica” attraverso la distruzione del pensiero logico e dei
secoli di storia che lo hanno maturato, né attraverso un
naufragio nell’irrazionale puro ma inaugurando, piuttosto, un nuovo
modo di pensare: un pensare che è un “passare” dal detto al
non detto, un “ri-salire” (o ri-discendere) attraverso ciò
che è manifesto ed evidente, a ciò che è
nascosto. L’in-visibile è, appunto, ciò che è
celato “nel” visibile: è qui, ora, davanti ai nostri stessi
occhi. Una “struttura della trasparenza” che, nel complesso delle
situazioni finite, riporta in superficie il mistero della presenza
velata nel tutto, scoprendolo o lasciandolo intravvedere, velandolo
o “ri-velandolo”.

La medicina è partita dalla filosofia e sta ora tornando
alla filosofia, in un cammino di recupero “scientifico” delle
antiche concezioni. Alla visione “lineare” del progresso se ne
sostituisce una “circolare”. Nella sua ricerca interiore, l’uomo
è portato naturalmente a esplorare nuovi territori; anche la
scienza, nel suo cammino verso la comprensione della realtà,
sembra avvicinarsi e lambire territori estranei e inusitati al suo
percorso abituale, sfiorando ambiti ritenuti propri di altre
competenze, di primo acchito non certamente “scientifiche”.
Così come la medicina antica ha avuto origine da presupposti
filosofici e a volte anche dogmatici, la medicina moderna ha ora
intrapreso un cammino a ritroso, basta pensare alla bioenergetica o
all’omeopatia come a tutte le nuove proposte terapeutiche basate
sulla concezione energetica dell’uomo e dell’universo.

La scienza ufficiale dunque va rivelando l’esistenza di un mondo
sottile che sottende e permea l’universo nel quale viviamo, una
quarta dimensione della quale si va mano a mano prendendo (o,
meglio, ri-prendendo) coscienza. E spetta, a quanto pare, proprio
alla nostra scienza attestare la labilità di un confine che,
forse, non è mai esistito.

Loredana
Filippi

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