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Le idee direttrici del pensiero cinese hanno origine nella tradizione anonima degli antichi miti e leggende. Traducono simbolicamente la saggezza cinese
Quando i cinesi della preistoria mitica entrarono nella storia,
vivevano in tribù di agricoltori. In questa società
agricola il legame con gli eventi naturali, come il mutamento delle
stagioni o il corso delle stelle, era molto forte.
L’osservazione di questi fenomeni e del loro inalterabile corso
fece nascere il sentimento di fondo di un’armonia e di un ordine
nell’universo e nel divenire.
Le idee direttrici del pensiero cinese hanno origine nella
tradizione anonima degli antichi miti e leggende. Traducono
simbolicamente quel sentimento di ritmo e di completezza che
è alla base della saggezza cinese e quella visione di
armonia e di equilibrio dinamico, in continuo divenire, che si
esprime nel macrocosmo, nell’universo, come nel microcosmo, negli
esseri.
Storicamente, essendo la Cina un territorio immenso, la
mentalità e lo sviluppo del pensiero hanno avuto diverse
caratteristiche, differenziandosi ad esempio tra popoli delle
regioni settentrionali e meridionali, ossia insediate a nord o a
sud del Fiume Giallo.
Le diverse caratteristiche culturali interne trovarono un primo
momento di parziale integrazione tra il VI e il IV sec. a. C.,
integrazione che si estese e consolidò maggiormente nel III
sec. a.C. (dinastia Qin).
Quello cinese è un pensiero intuitivo che coglie ed esprime
la realtà in simboli e immagini. Più che scienza o
astratta speculazione filosofica, manifesta saggezza.
“I cinesi chiedono ai loro saggi non idee e men che meno dogmi,
bensì temi adatti ad una libera meditazione…è un
addestramento dell’intero essere che si compie sempre in uno
spirito di libertà.” (Marcel Granet).
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