Cosa dice l’ultimo rapporto sullo stato del clima in Europa? Che la crisi climatica è già qui
Il nuovo rapporto Copernicus-Omm illustra lo stato del clima in Europa. I dati relativi al 2023 sono inquietanti, ma crescono le rinnovabili.
La temperatura media globale è continuo oggetto di studio e di articoli di divulgazione scientifica e sociale. Ha, infatti, notevoli conseguenze sull’ambiente e sulla società. Basti pensare allo scioglimento delle calotte polari e dei ghiacciai perenni, all’aumento del livello dei mari, alla variazione della distribuzione annuale delle precipitazioni piovose. Fenomeni naturali che, di conseguenza, modificano le abitudini degli esseri viventi, umani e animali, che popolano la Terra. Siamo nel mezzo di una crisi climatica: la temperatura è, infatti, aumentata nel mondo e ha tuttora un forte impatto sull’ambiente e sull’uomo. Ecco perché la politica ha iniziato a prendere importanti decisioni per contrastare l’emergenza climatica. Gli ultimi anni del 2000 sono stati i più caldi e, di questo passo, potremmo registrare un aumento al di sopra della media entro un paio di anni. Qui abbiamo raccolto tutte le notizie sulle cause e gli effetti dell’aumento della temperatura media globale.
Il nuovo rapporto Copernicus-Omm illustra lo stato del clima in Europa. I dati relativi al 2023 sono inquietanti, ma crescono le rinnovabili.
Quello di quest’anno è il mese di marzo più caldo mai registrato, ben 1,68 gradi al di sopra dei livelli pre-industriali. I dati del servizio Copernicus.
Secondo i dati del servizio europeo di monitoraggio climatico Copernicus, mai un mese di febbraio era stato così caldo come quello di quest’anno.
Il servizio di monitoraggio climatico europeo Copernicus ha confermato che il 2023 è stato l’anno più caldo dall’era pre-industriale ad oggi.
Il 17 e il 18 novembre sono state due giornate straordinarie per il clima: superata per la prima volta la soglia (anche psicologica) di 2 gradi di aumento della temperatura media globale su base giornaliera.
Il mese di settembre 2023 non solo è il più caldo mai registrato, ma ha polverizzato il record precedente del 2020.
Facile, gli Stati Uniti. Anche se si pensa troppo spesso ai paesi emergenti, in particolare alla Cina, quando si parla dei paesi che emettono più CO2 in atmosfera. Corretto, ma parziale. Perché la storia delle emissioni fa la differenza.
Toccato il record storico di temperatura nel circolo polare artico, mentre è iniziata la stagione degli incendi in Canada e Siberia.
Un aumento di quattro gradi della temperatura media globale potrebbe causare lo scioglimento di un terzo delle piattaforme di ghiaccio in Antartide.
L’ultimo è stato il decennio più caldo mai registrato, con un aumento di 1,25°C delle temperatura media rispetto al periodo pre-industriale. Aumentano anche le emissioni.