Terremoto, metafora italiana

Il terremoto è una metafora di questo Paese in crisi, gravemente ferito. Ma il popolo italiano è unito nella solidarietà, nella volontà di riscattare la propria dignità lontana da scandali, avidità e teatrini dell’ipocrisia.

Secondo i geologi, l’accadimento di questi fenomeni non sempre è prevedibile nel nostro territorio; pare inoltre che non sia da escludere che tante trivellazioni a fini energetici abbiano turbato l’equilibrio dei terreni, già così precario.

 

La terra trema. Quando smette, restano un silenzio quasi irreale e uno spettacolo di macerie che portano via la storia, i ricordi, le cose di una vita. Tanta la paura di fronte a una esperienza prima sconosciuta, che in un attimo cambia tutta la prospettiva. Le scosse degli ultimi giorni, in Emilia, hanno lasciato devastazione e sgomento, ma gli emiliani sono un popolo forte. Molti di loro hanno perso le abitazioni, il lavoro, ma non la speranza e la volontà di continuare.

 

La terra trema e ancora trema. Comunque le persone hanno resistito, trovato la capacità di sopportare ogni difficoltà. Vogliono la “vittoria” oltre ciò che è visibile e tangibile. Il coraggio è grande e si rafforza nella consapevolezza che anche questo è un esame di vita al quale dare una risposta giusta. I terremotati chiedono solo di non essere abbandonati come altre volte è accaduto nelle stesse circostanze.

 

Il terremoto è una metafora di questo Paese in crisi, gravemente ferito. Ma il popolo italiano è unito nella solidarietà, nella volontà di riscattare la propria dignità lontana da scandali, avidità e teatrini dell’ipocrisia. Un processo che può essere invertito ritornando in contatto con la propria parte migliore. La ricostruzione dopo il terremoto, la ricostruzione di un Paese alla deriva: un viaggio nella trasformazione possibile e fortemente condiviso da tutti gli italiani.

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