Fà la cosa giusta. Torna la Fiera del vivere sostenibile

“Consumare meno, consumare meglio”. Questo lo slogan della sesta edizione milanese di Fà la cosa giusta.

Anche quest’anno, Fieramilanocity ospita (dal 13 al 15 marzo) la prima fiera dedicata alla sostenibilità economica, ambientale e sociale. Il tema portante, il consiglio, meglio ancora l’invito di questa edizione è proprio quello di consumare meno per vivere meglio.

 

E visto il periodo non certo roseo per l’economia globale, quale miglior modo per rivedere il nostro stile di vita, partendo proprio dal quotidiano, per imporre poi a livelli più alti cambiamenti sostanziali nelle modalità produttive e di consumo.

 

Ecco allora la volontà di puntare verso prodotti di qualità e meno usa getta; di riscoprire il buon gusto a tavola con prodotti locali e di stagione; di scegliere mezzi di trasporto alternativi, per migliorare la salute e la qualità dell’aria. Un viaggio attraverso 400 espositori, dove i visitatori potranno conoscere progetti, condividere esperienze, partecipare a dibattiti e tavole rotonde.

 

Una Sezione speciale verrà allestita quest’anno per Fà la cAsa giusta, un’iniziativa che punta a mostrare e indicare al visitatore le piccole scelte quotidiane che possono rendere la nostra casa sostenbile, attraverso prodotti e servizi d’eccellenza, selezionati per il loro design, il basso impatto ambientale, la valorizzazione dei saperi artigiani, l’utilizzo di materiali al 100% naturali o riciclati.

 

Ma non solo. Si potrà sfilare tra il Critical fashion e Selfmade fashion, vetrine che ospiteranno abiti d’alta moda colorati naturalmente, o acessori ricavati da materiali riciclati. O ancora viaggiare all’interno della mobilità sostenibile, tra biciclette, progetti di car sharing e car pooling. O perché no, esplorare il mondo del Software libero e dell’Information Technology etica.

 

Il tutto magari degustando qua e là prodotti tipici, biologici, a ‘km zero’, biodinamici, per entrare direttamente nel mondo delle aziende agricole che producono prodotti biologici, ma anche cooperative sociali, presidi Slowfood e Gruppi d’Acquisto Solidale.

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